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Sinn Féin e socialdemocratici vanno sotto: respinte le mozioni contro Israele al Dáil

Un appello dello Sinn Féin che esortava il Governo a deferire Israele alla Corte Penale Internazionale (CPI) per le sue azioni a Gaza è stato sconfitto in una riunione del Dáil con un margine di 77 voti a 58. La maggioranza dei deputati ha poi respinto anche la mozione dei socialdemocratici che chiedeva l’espulsione dell’ambasciatore israeliano, con 85 deputati che hanno appoggiato il governo e 55 che hanno votato contro. Alla fine i voti sono stati decisivi. Il successo dello sforzo diplomatico, culminato con la possibilità per i cittadini irlandesi di lasciare Gaza in sicurezza, ha placato un po’ di nervosismo tra i banchi del governo. Ma i deputati della coalizione erano consapevoli che un’ampia fetta dell’opinione pubblica desiderava una posizione più dura nei confronti di Israele per le sue azioni a Gaza. A giudicare dalle migliaia di e-mail inviate ai deputati negli ultimi giorni, queste potrebbero includere sanzioni commerciali e un allentamento dei legami diplomatici. Molti sono anche desiderosi di chiedere nuovamente alla Corte penale internazionale di esaminare se Israele abbia commesso crimini di guerra nelle ultime settimane. Il governo si è opposto a questa richiesta sostenendo che non avrebbe avuto alcun impatto dato che la CPI [ICC] sta già indagando su Israele. Si è impegnato a fornire al tribunale fondi fino a 3 milioni di euro per continuare il suo lavoro. Questo è stato sufficiente per mantenere i suoi deputati dalla parte del voto di stasera, ma è improbabile che questa sia l’ultima volta che al governo verrà chiesto di deferire Israele alla Corte penale internazionale. In effetti, le agghiaccianti parole della leader dello Sinn Féin Mary Lou McDonald al Dáil, che ha descritto Gaza come un cimitero per bambini, sono qualcosa con cui nessun TD sarebbe in disaccordo. Sulla questione dell’espulsione dell’ambasciatore israeliano, il governo ha sostenuto che tale approccio non sarebbe stato utile. Tuttavia, la leader dei socialdemocratici Holly Cairns ha sottolineato che si trattava di andare oltre le semplici parole di condanna. Oggi, però, il governo può vantare il successo del suo approccio diplomatico. L’avvertimento del Taoiseach, secondo cui l’Irlanda non voleva spingersi “troppo in là” e rischiare di perdere influenza internazionale, ha fatto presa sul Dáil. Tuttavia, se le strazianti scene quotidiane da Gaza continueranno a susseguirsi, il governo sarà inevitabilmente chiamato a intervenire di nuovo in modo più deciso.

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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