70 prigionieri del carcere di Lledoners chiedono a Sassoli di riconoscere l’immunità a Oriol Junqueras
Un totale di 70 prigionieri di secondo grado della prigione di Lledoners hanno chiesto per lettera alla Corte suprema di consentire a Oriol Junqueras di agire come deputato al Parlamento europeo. Uno dei detenuti ha raccolto firme a sostegno di un comunicato/appello che hanno inviato all’Alta Corte spagnola e anche al presidente del Parlamento europeo, l’italiano David Sassoli. Nella lettera, a cui l’agenzia stampa ACN ha avuto accesso, 70 detenuti affermano che la democrazia, il suffragio universale e il diritto delle persone ad essere rappresentate da chi hanno scelto devono essere rispettati.
I firmatari, tra cui tutti i prigionieri politici tranne il leader di ERC (Esquerra Republicana de Catalunya), vogliono dare il loro “sostegno all’eurodeputato Oriol Junqueras” ed è per questo che chiedono alla Corte Suprema di “rettificare la sua decisione, consentendogli di esercitare al Parlamento europeo il mandato per cui è stato eletto e ratificato dal presidente della camera, David Sassoli.
“Con diverse nazionalità e orientamenti politici, crediamo nella democrazia e nel rispetto che merita; ecco perché tutti firmiamo con la convinzione e la speranza che gli onorevoli membri sentano questa voce plurale e unanime che consideriamo rappresentativa della società che crede nel suffragio universale e nel diritto del popolo di essere rappresentato dagli eletti scelti dal popolo”, conclude il comunicato.
Il promotore dell’iniziativa ha spiegato, in un’altra lettera inviata all’ACN, che i firmatari vorrebbero tutta la società civile, in generale, che li “emulasse” inviando “scritti simili” alla corte spagnola. Inoltre, specifica di garantire che l’iniziativa è stata solamente la sua poiché “Junqueras e il resto dei prigionieri politici sono stati gli ultimi a conoscere l’appello e firmarlo”.
“Logicamente, Oriol è l’unico che non lo firma”, aggiunge. La lettera è firmata il 30 gennaio e ha un numero di registrazione di uscita del 5 febbraio dal penitenziario.
