Askatasuna Aurrera

Catalogna. Madrid ripassa alle maniere forti. Giro di vite della censura durante il periodo elettorale

Due impiegati della Generalitat de Catalunya, la sede istituzionale del governo autonomo a Barcellona, hanno ritirato questo venerdì alle 12.27 lo stendardo con il nastro giallo e lo striscione con il nastro bianco che recitava lo slogan “Libertà per i prigionieri politici e gli esuli” della facciata dello splendido palazzo nella piazza Jaume. Hanno anche rimosso l’oramai iconico quanto storico disegno della  faccia con la bocca incrociata che simboleggia la censura della libertà di espressione catalana.

Il Central Electoral Board (JEC) aveva chiesto al presidente, Quim Torra, di rimuovere lo stendardo con il nastro giallo per preservare la neutralità delle istituzioni durante il periodo elettorale. Il colore giallo in Catalogna e’ illegale: “oltre l’immaginazione di Orwell”. Pochi giorni fa, il leader dell’esecutivo richiese un rapporto al ‘Síndic de Greuges’ sulla cancellazione dei simboli dagli edifici pubblici. Dopo il rapporto del difensore civico catalano arrivato mercoledì che raccomandava di ritirarli, i lavoratori della Generalitat hanno coperto il nastro giallo con un altro nastro bianco e una striscia rossa per “chiudere la bocca”. Nonostante la creatività e la tenacia del presidente Torra –  disse che avrebbe difeso fino alle “ultime conseguenze” “diritti come la libertà di espressione, la dimostrazione e l’autodeterminazione della Catalogna – Madrid ha rispolverato le maniere forti.

Anche al ministero dell’economia,  nelle mani di ERC (Esquerra Republicana), erano stati veloci; i primi defacto a raccogliere l’idea e indossare la nuova cravatta bianca in alternativa per sostituire la gialla dei prigionieri politici. Il disagio all’interno del governo con questa polemica sta crescendo e non comprende i colori politici, preoccupa sia i membri di Junts per Catalunya che di ERC. Nonostante abbia finito di rimuovere cravatte e striscioni, Torra non è sfuggito a rappresaglie. L’ombra della squalifica ora incombe sul presidente, dopo che l’arbitro elettorale, il JEC, lo ha denunciato all’Ufficio del Procuratore per disobbedienza. Inoltre, Torra dovrà affrontare una sanzione che verrà rilasciata nelle prossime ore. Tra la sua squadra ce ne sono diversi che dubitano che sarebbe valso la pena essere stati esposti a un procedimento penale per uno striscione.

Per uno che scompare, altri dieci ne appaiono.

E ‘stato il caso del Dipartimento dell’Agricoltura della Generalitat, poche ore fa, che si trova in Gran Via de les Corts Catalanes, dove alla porta è apparso il volto imbavagliato avvolto tra nastri gialli molto elaborati e diversi, e sono stati sostituiti da un messaggio esplicito quanto diretto. Nella parte superiore hanno eretto il motto “les juzgan a ellos, nos juzgan a todos”, – Madrid porta alla sbarra i nostri eletti, allora deve giudicarci a tutti – e le porte sono state decorate con gli storici fiocchi gialli in onore dei POWs ma questa volta a forma di fiori, farfalle, api e altri animali.

Ciononostante, la soluzione per coprire uno striscione con un altro e sostituire la cravatta gialla da una bianca con una striscia rossa, flora e fauna e fantasia destinata a protestare per la lettera della risoluzione del JEC, che aveva invece l’esclusivo riferimento alle “bandiere estelades” e ai  “nastri gialli” per tentare di dribblare la risoluzione dell’autorità elettorale, sta facendo ancora una volta salire la tensione nella regione.

Related Articles

Close