Askatasuna Aurrera

GRAPO, ETA e gli ERT: il giro di vite di Madrid sulle detenzioni politiche. Due prigionieri ETA rimossi dalle carceri di Euskadi per quelle spagnole

Il Ministero degli Interni spagnolo, ha autorizzato con la firma  del ministro, Fernando Grande-Marlaska,  che 28 prigionieri della formazione paramilitare basca dell’ETA (Euskadi Ta Askatasuna), cessino di essere classificati nel regime più duro carcerario,  avanzandoli dalla prima alla seconda fase detentiva e ha autorizzato 27 revisioni per l’avvicinamento a Euskadi degli etarras, secondo i dati raccolti dall’Associazione delle vittime del terrorismo (AVT) consultata da Europa Press.

Al 30 novembre, ci sono 221 detenuti dell’ETA in prigione, otto dei quali in detenzione preventiva e dodici in meno rispetto all’agosto 2018, per scontare la pena o essere assolti. Nella prima fase sono stateinvece classificati 166 membri dell’ETA – era 203 un anno e mezzo fa – e nella seconda fase ci sono ora 56 puniti per reati connessi all’attività dell’ETA.

In totale, 28 ETA sono passati dalla prima alla seconda fase (altri tre sono già in libertà), nove hanno smesso di essere nella prima fase a causa della loro liberazione e altri due sono stati rimessi in libertà dopo essere passati attraverso il regime condizionale classificato in terza fase.

Secondo i dati dell’AVT con le informazioni fornite dal Ministero degli Interni e dal Governo di Madrid nelle risposte parlamentari, dal momento che Marlaska è ministro, sono stati autorizzate 27 revisioni ai prigionieri dell’ETA, più altri quattro che non sono inclusi nelle statistiche globali: Javier Moreno, che passò alla terza fase durante un trasferimento e quelli di Sergio Polo, María Lizarraga e Iñigo Gutiérrez, che furono invece autorizzati per motivi organizzativi.

Degli approcci totali, tutti sono prigionieri dell’ETA e due del GRAPO (Gruppo di Resistenza Antifascista Primo di Ottobre). Solo due sono accusati per averavuto crimini di sangue: Kepa Arronategi (prigioniero dell’ETA trasferito da Almería a Zuera il 13 settembre 2018) e Fernando Silva Sande (prigioniero GRAPO che è stato trasferito da Madrid a La Coruña il 26 novembre 2018).

Quando il governo del PSOE ha informato che avrebbe proceduto ad un riavvicinamento di quei prigionieri collegati alla fine dell’ETA, ha sottolineato che non avrebbero beneficiato i detenuti con accusati di omicidio e che, in precedenza, avrebbero comunque prima informato le associazioni delle vittime.

In questo momento, con un clamoroso dietrofront. anche due prigionieri di Euskadi Ta Askatasuna sono stati rimossi dal Paese Basco. Sono Jon Enparantza, che è andato dalla prigione di Álava a quella di Madrid il 28 ottobre scorso, e Arantza Zulueta, che è stata trasferita da Álava alla prigione di Valencia l’11 novembre, secondo i dati raccolti dall’AVT.

Oltre ai prigionieri dell’ETA, nelle carceri spagnole ci sono attualmente 139 prigionieri per crimini di terrorismo jihadista, di cui 88 puniti. D’altra parte, 28 sono passati dal carcere preventivo alla condanna;  dall’agosto 2018 solo un  prigioniero è stato rilasciato mentre scontava la pena.

Inoltre, ci sono 17 attivisti per la loro appartenenza al GRAPO e otto per la loro relazione con il terrorismo galiziano. L’AVT raccoglie anche i sette catalani  ammessi provvisoriamente in prigione per far parte del’Equipo de Respuesta Táctica (ERT), l’elite radicale dei Comitati di Difesa della Repubblica (CDR) che è stata smantellata in un’operazione della Guardia Civil per ordine del Tribunale nazionale

Daniel Losada Seoane

Llibertat presos polítics

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