Askatasuna Aurrera

Il Partido Popular spagnolo all’attacco dell’autonomia di Euskadi

Lo chiamano “Statuto di Gernika”, dopo la città in cui è stato firmato. È lo statuto di autonomia dei Paesi Baschi, la legge che ciascuna delle Comunità autonome della Spagna può redigere per definire le sue relazioni con lo stato spagnolo, all’interno della Costituzione del 1978. Bene, questa è la teoria: la ben nota difficoltà della Catalogna nell’ottenere l’approvazione per le innovazioni nel suo Statuto del 2006 è uno dei fattori chiave dietro l’ascesa del movimento per l’indipendenza. Ora è Euskadi, il Paese Basco, che sta cercando di ridefinire il suo statuto, e c’è un senso di déjà vu nell’aria.

Lo statuto di Gernika non è stato aggiornato dal 1979, un anno dopo l’approvazione della Costituzione, ed è per questo che i baschi discutono di una nuova bozza da oltre un anno. Il Partito nazionalista basco (PNV) voleva raggiungere un accordo bilaterale con i socialisti spagnoli sull’investimento di Pedro Sánchez come nuovo Primo Ministro in cambio dell’accelerazione dell’approvazione del suo Statuto, ma sembra sempre più difficile. Come nel caso della Catalogna, le discussioni sui concetti di “autodeterminazione” e “nazione” sono punti caldi. Il Partido Popular ha già minacciato in un dibattito su Radio Euskadi che porterà lo statuto in tribunale in anticipo, per motivi di incostituzionalità, cioè prima che il popolo basco voti su di esso nel referendum richiesto. Ma il PP va anche oltre e ritiene che l’attuale statuto di Gernika sia “incostituzionale”.

Il PNV critica la minaccia del PP di presentare ricorso contro un testo che, quando verrà presentato alla Corte costituzionale, sarà stato approvato dal Parlamento basco e, a sua volta, dal Congresso dei deputati a Madrid, e accusano il PP di condotta antidemocratica. Il partito basco indipendentista Bildu definisce l’intenzione della destra spagnola come un desiderio di “mutilare” il nuovo Statuto, mentre Podemos descrive la mossa di PP come un “ricatto in anticipo”. Da parte loro, i socialisti baschi (PSE) si dissociano dalla controversia e semplicemente notano che tutte quelle riforme proposte dovranno essere esaminate per vedere se sono “praticabili e legali”.

Il presidente del PNV, Andoni Ortuzar, ha sollevato un’altra questione che è stata una patata bollente nei confronti della Catalogna: il “diritto di decidere” del popolo basco al suo futuro politico può, secondo lui, essere incluso nello Statuto senza alcun emendamento al Costituzione spagnola. Anton Damborenea, del PP, risponde: “una minoranza non cambierà la Costituzione che riguarda tutti”.

Pertanto, gli echi degli eventi politici di un decennio fa in Catalogna sono forti. Lo Statuto catalano del 2006, già pesantemente abbattuto dal Congresso spagnolo, è stato quindi completamente sterilizzato dalla Corte costituzionale quattro anni dopo e, in questa linea, Iker Casanova (Bildu) avverte che la Spagna “avrà un problema democratico con la società basca, come ha già fatto con la Catalogna “se il nuovo Statuto di Gernika finisce per subire “qualsiasi censura”.

Daniel Losada Seoane

Llibertat presos polítics

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