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Juan Carlos, Sofia e gli altri reali spagnoli, indagati su carte di credito “opache”

I pubblici ministeri spagnoli hanno aperto una nuova inchiesta sui travagliati affari del re emerito Juan Carlos I, guidati dall’unità specializzata anticorruzione della procura di Madrid. Il quotidiano digitale elDiario.es riferisce che la nuova inchiesta è incentrata sul presunto utilizzo da parte di Juan Carlos e di altri membri della famiglia reale spagnola di carte di credito opache, addebitate su un conto bancario intestato a terzi. Allo stesso tempo, il fisco spagnolo ha aperto una propria indagine su come queste informazioni siano trapelate al giornale.

Le spese addebitate a queste carte di credito sono state pagate da un conto in cui nessun membro della famiglia reale appare come titolare, secondo fonti vicine alle indagini. Tuttavia, non si sostiene che gli attuali monarchi di Spagna, Felipe VI e Letizia, o le loro due figlie, le bambine Elionor e Sofía, abbiano beneficiato delle carte.

I movimenti finanziari di questo conto e la spesa accumulata sulle carte hanno avuto luogo negli anni 2016, 2017 e 2018, afferma elDiario.es, diversi anni dopo che Juan Carlos I ha abdicato alla corona. L’unità anticorruzione sta analizzando le spese addebitate a queste carte e l’origine del denaro, che si pensa provenga da fuori della Spagna, e la magistratura spagnola ha inviato richieste formali a diversi paesi per ottenere un aiuto nel tracciare l’origine dei fondi.

Ma in attesa delle risposte dall’estero, gli inquirenti spagnoli hanno già trovato prove di un presunto reato fiscale, in quanto la spesa con carta di credito costituisce un reddito non dichiarato superiore a 120.000 euro in un solo anno. Se l’indagine dovesse andare avanti, il procedimento investigativo verrebbe aperto nella camera penale della Corte Suprema, poiché lo status attuale di Juan Carlos I determina che il monarca potrebbe essere processato solo nell’Alta corte spagnola.

Tra le spese addebitate sulla carta che era in possesso della moglie di Juan Carlos, la regina Sofia, ci sono diversi viaggi a Londra, dove attualmente risiede, hanno detto le fonti dell’indagine a elDiario.es.

I possibili reati relativi a queste carte non hanno nulla a che fare con l’indagine giudiziaria sui 65 milioni di euro che Juan Carlos ha ricevuto dall’Arabia Saudita nel 2008 e che, nel 2012, ha trasferito alla sua amante Corinna Larsen. Juan Carlos I ha abdicato nel 2014. Fino ad allora era stato tutelato giudizialmente dalla Costituzione spagnola, che gli ha garantito l’impunità.

Daniel Losada Seoane

Llibertat presos polítics

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