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L’ANC catalana chiede un enorme rogo di foto del monarca spagnolo Felipe VI

L’ANC (Assemblea Nacional Catalana) sta organizzando un nuovo enorme rogo di fotografie di Felipe VI davanti a tutti i comuni della Catalogna. L’azione sarà precedente alla grande manifestazione contro la visita dello stesso monarca spagnolo a Barcellona il prossimo venerdì, dove i CDR (Comitati per la Difesa della Repubblica catalana) hanno anch’essi indetto una mobilitazione.

Come ha annunciato l’ANC, prima dell’arrivo di Felipe, che sarà accompagnato dal primo ministro spagnolo Pedro Sánchez, le militanze repubblicane invitano la società catalana a dargli ironicamente “un caloroso benvenuto” per riceverlo “come merita” venerdì.

Nell’appello per questa stessa azione, Elisenda Paluzie ricorda che la Corte europea dei diritti dell’uomo ha già stabilito che bruciare fotografie dei monarchi spagnoli è legale e che è un atto protetto all’interno della libertà di espressione, un fatto che contrasta con le ritorsioni della giustizia spagnola, che aveva precedentemente emesso una sentenza contro l’incendio di fotografie di Felipe VI.

Per quanto riguarda la concentrazione di venerdì a Barcellona, ​​l’ANC non ha fornito dettagli. Non hanno ancora annunciato il luogo del raduno o in cosa consisterà e chiedono ai suoi di rimanere attenti nelle prossime ore.

L’azione dell’ANC e dei CDR non contrasta con l’opzione della politica catalana, che ha deciso di non accettare l’invito ad andare alla visita che Felipe VI e Pedro Sánchez faranno a Barcellona in coincidenza con  la cerimonia di premiazione della nuova edizione della Barcelona New Economy Week.

All’evento in questione, infatti, non parteciperanno né il Governo, né il Parlamento né il sindaco di Barcellona Ada Colau. Il primo a parlare è stato il vicepresidente Pere Aragonès, che ha declinato l’invito alla presenza di Sánchez e Felipe VI, come ha già fatto il governo nelle ultime occasioni in cui la monarchia ha visitato la Catalogna.

Il successivo è stato Colau, la quale ha assicurato di aver scelto di mettere in luce le “cattive pratiche” della Casa Reale per declinare l’invito. Il sindaco ha assicurato che “non parteciperò agli atti ufficiali del re fino a quando la Casa Reale non darà le spiegazioni che deve dare”, ha detto a Betevé.

Da parte sua, Torrent lo ha annunciato questo martedì in un’intervista ad Antena 3. Il presidente del Parlamento ha spiegato che in Catalogna c’è una maggioranza di catalani che sono repubblicani, che sono contro una monarchia “che è alle sue spalle casi di corruzione”.

Daniel Losada Seoane

Llibertat presos polítics

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