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Puigdemont chiede di deferire il mandato d’arresto alla Corte di giustizia dell’UE

Il presidente catalano in esilio, Carles Puigdemont, ha presentato un appello alla Corte suprema spagnola contro il mandato d’arresto aperto contro di lui a Madrid che include un argomento che non dovrebbe più essere di competenza dello stesso giudice inquirente, Pablo Llarena.

La difesa di Puigdemont chiede che, se l’appello non viene accolto, dato che si tratta del tribunale di ultima istanza, la Corte suprema dovrebbe presentare una serie di domande preliminari dinanzi alla CGUE. Rilevano che la questione riguarda l’applicazione del diritto dell’Unione ed è una conseguenza di una sentenza della CGUE.

L’appello è stato presentato questa mattina, in risposta a una sentenza di Llarena del 10 gennaio che ha respinto un appello di Puigdemont contro i mandati di arresto basati sulla loro immunità parlamentare. In particolare, l’appello esorta Madrid di chiedere alla CGUE se dovrebbe avere giurisdizione su questioni che coinvolgono gli eurodeputati, come se fossero membri di uno dei parlamenti all’interno della Spagna, anche se ciò non è stabilito dalla legge.

Allo stesso modo, sollevano diverse questioni, ad esempio, sulla possibilità di emettere mandati di arresto per deputati al Parlamento europeo, se, conformemente si allineano alla legislazione dell’UE, “non è necessario ottenere l’autorizzazione del Parlamento europeo per emettere un mandato di arresto nazionale nei confronti di un membro a Strasburgo”.

Come tribunale di ultima istanza, rilevano che la Corte suprema ha il “vero dovere” di sollevare domande di pronuncia pregiudiziale conformemente ai trattati dell’UE e che non farlo “implica una violazione del diritto a un’effettiva tutela legale, a un processo con garanzie complete, nonché una violazione della Carta dei diritti fondamentali dell’UE e della Convenzione europea dei diritti dell’uomo”.

Daniel Losada Seoane

Llibertat presos polítics

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