Askatasuna Aurrera

Puigdemont parla alla Oxford Union

È il primo viaggio di Carles Puigdemont da quando ha vinto oltre un milione di voti alle elezioni del Parlamento europeo di domenica, diventando deputato a Bruxelles, dove risiede da esiliato. Il presidente catalano, si è recato nel Regno Unito per tenere un discorso su invito dello storico club di The Oxford Union. L’obiettivo di Puigdemont era mostrare che il movimento indipendentista catalano era completamente pacifico e mantiene il suo attivo desiderio di dialogo con la Spagna. Su tale questione, Puigdemont ha annunciato la sua disponibilità a considerare “un secondo referendum per l’autodeterminazione, concordato [con Madrid], vincolante e riconosciuto a livello internazionale”, in cui le due parti deciderebbero insieme la data e metodi, con l’impegno ad accettare e applicare il risultato, qualunque esso sia. Ha paragonato l’idea al referendum del 2014 in Scozia e ha elogiato l’atteggiamento dell’allora primo ministro David Cameron in quel momento, rispetto a quello che descrive come la repressione della Spagna. Puigdemont ha spiegato che il referendum del 2017 era un punto di partenza, “e non la fine come alcuni vorrebbero”, e che il movimento per l’indipendenza non rifiuterebbe mai il dialogo necessario o la mediazione internazionale. Puigdemont ha poi spiegato gli stretti legami storici tra la Catalogna e il Regno Unito, dove molti catalani andarono in esilio durante il regime di Franco. Uno di quelli, che ha menzionato durante il suo discorso, è stato Josep Trueta, che è diventato professore di Ortopedia all’Università di Oxford. Anche se non ci può essere una guerra in Catalogna ora, ha detto che “denunciamo tristemente che lo stato spagnolo viola i diritti civili dei rappresentanti pubblici e sociali e, per estensione, della società catalana”. Si è lamentato del fatto che istituire le urne elettorali è diventato il peggior crimine che puoi commettere in Spagna. Ha concluso affermando che la grande vittoria del movimento per l’indipendenza è stata nel non arrendersi e ha chiarito che continuerà pacificamente a lottare. D’ora in poi, ciò includerà il cuore dell’Europa e il Parlamento stesso, ha concluso.

Daniel Losada Seoane

Llibertat presos polítics

Related Articles

Close