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Puigdemont sfida Madrid: parteciperà all’apertura del Parlamento europeo

L‘ex presidente catalano Carles Puigdemont ha confermato che parteciperà all’apertura del Parlamento europeo a Strasburgo il 2 luglio, nella sua prima visita in Francia da quando è in esilio. Per quel giorno, è già stata organizzata una protesta al di fuori del Parlamento a favore del diritto all’autodeterminazione e della liberazione dei prigionieri politici catalani detenuti nelle celle di Madrid da 610 giorni.

In una conferenza stampa a Bruxelles oggi, l’architetto del referendum di ottobre 2017, ha anche affermato che farà appello alla Corte di giustizia dell’Unione europea affinché possa prendere il suo posto come deputato al Parlamento europeo. Non hanno fornito dettagli sulla presentazione della denuncia al tribunale di Lussemburgo, ma hanno espresso la fiducia che avranno “l’ultima parola” in merito. Ieri, la Commissione elettorale centrale spagnola ha respinto i tentativi dell’avvocato Gonzalo Boye di soddisfare i requisiti per Puigdmont e l’ex ministro Toni Comín per essere accreditati come eurodeputati.

Il leader di JxCat ha detto che spera di avere “una decisione prima del 2 luglio”, il giorno dell’apertura della nuova legislatura in Parlamento. “È inconcepibile che non dovremmo essere alla sessione inaugurale del 2 luglio”, ha detto oggi il presidente. Ha aggiunto che “nessuno” andrà a Strasburgo al posto di lui, Comín o l’ex vicepresidente in carcere Oriol Junqueras. Ha anche detto di credere “fermamente” nell’indipendenza della corte e in un forte impegno per la democrazia “.

I cittadini e le imprese dell’UE possono presentare direttamente denunce alla Corte di giustizia solo se un’istituzione dell’UE, ad esempio il Parlamento o la Commissione, ha preso una decisione che li riguarda direttamente. Ciò include, tuttavia, situazioni in cui l’inattività di un’istituzione dell’UE le ha danneggiate. In tal caso, devono prima chiedere all’istituzione in questione di agire, quindi possono rivolgersi al tribunale.

L’altro percorso verso la corte europea si riferisce ad esso attraverso un tribunale nazionale per una pronuncia pregiudiziale. Qualsiasi tribunale di uno Stato membro può, se ritiene che richieda una decisione su una questione di diritto dell’UE per poter emettere il proprio giudizio, rivolgersi al tribunale. Inoltre, “nel caso in cui una questione di questo genere sia sollevata in una causa pendente dinanzi a un organo giurisdizionale di uno Stato membro contro le cui decisioni non vi è rimedio giurisdizionale ai sensi del diritto nazionale, tale giurisdizione si sottopone alla Corte”.

Quando il tribunale ammette un caso per un esame, può, se ritiene opportuno, decidere di passare attraverso una procedura accelerata che può richiedere da due a quattro mesi per avere  risposta. Esiste anche un’opzione per il giudice di dare una “sentenza provvisoria” se lo ritiene necessario.

Daniel Losada Seoane

Llibertat presos polítics

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