Distretto Nord

Boris Johnson attacca di nuovo l’Ue sul Protocollo dell’Irlanda del Nord: “grossolanamente sproporzionato e non necessario”

Boris Johnson ha di nuovo attaccato l’UE sull’attuazione del protocollo dell’Irlanda del Nord come “grossolanamente sproporzionato e non necessario”. Il primo ministro britannico si è scagliato contro l’Unione europea mentre si rivolgeva al Comitato di collegamento dei Comuni all’inizio della giornata. Johnson ha insistito sul fatto che il protocollo NI non rappresenta alcuna minaccia allo status dell’Irlanda del Nord all’interno del Regno Unito, nonostante le forti preoccupazioni degli unionisti che il loro posto nel Regno Unito è stato indebolito. Il protocollo NI era parte dell’accordo Brexit, nato per evitare i controlli delle merci lungo il confine terrestre irlandese – un confine commerciale è stato invece creato nel Mare d’Irlanda. Questo significava che l’Irlanda del Nord sarebbe rimasta nel mercato unico dell’UE per le merci, con le regole doganali dell’UE applicate nei suoi porti. L’accordo per il 2019 prevedeva che i controlli sarebbero stati introdotti gradualmente attraverso i cosiddetti “periodi di grazia”, ma il più recente del 1° luglio ha dovuto essere esteso, dopo un accordo, a causa di problemi sulla circolazione delle carni refrigerate. Il premier ha detto che quei problemi sono “lungi dall’essere risolti” e che ci sono ora preoccupazioni tra la comunità ebraica dell’Irlanda del Nord che non potranno accedere ai cibi kosher a meno che non venga risolto il problema. Johnson ha detto al Comitato: “Stanno parlando ora di un esodo dall’Irlanda del Nord. Vogliamo fare tutto il possibile per evitarlo”.

“Penso che quello che tutti noi dobbiamo fare è lavorare rapidamente su alcune soluzioni, sistemare questa cosa velocemente. Penso che ci vorrà un po’ di sforzo, ma non possiamo davvero escludere qualsiasi azione che il governo britannico potrebbe aver bisogno di fare per proteggere ciò che dice nel protocollo”.

Il primo ministro ha anche cercato di dissipare le preoccupazioni di alcune comunità unioniste che lo status dell’Irlanda del Nord nel Regno Unito sia stato indebolito a causa del protocollo. Ha aggiunto: “Non c’è assolutamente nessuna minaccia al posto dell’Irlanda del Nord nel Regno Unito e non dovrebbe esserci nessuna minaccia dal protocollo”.

“È chiaro che l’Irlanda del Nord fa parte del territorio sovrano del Regno Unito. Questo è tutto chiaro dal protocollo”.

Johnson ha comunque indicato che si è pentito di alcune parti dell’accordo che ha firmato per far uscire il Regno Unito dall’UE. Ha confessato che aveva accettato i controlli sulle merci che si muovono dalla Gran Bretagna per “vicinanza con i vicini di Dublino” come parte degli accordi per garantire che non ci fosse un ritorno di un confine fisico con la Repubblica d’Irlanda. Ha concluso: “Abbiamo anche concordato, purtroppo, che l’UE potrebbe avere voce in capitolo su come questo è stato fatto”.

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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