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Depennare il ‘Backstop’ o subire la quarta sconfitta in parlamento. Il DUP avverte Theresa May

Il DUP ha avvertito Theresa May che il suo piano per la Brexit subirà una nuova sconfitta il mese prossimo, a meno che non riesca a ottenere dei cambiamenti riguardo al backstop in Irlanda del Nord.

 

Downing Street, martedì sera, ha confermato che il Withdrawal Agreement Bill (WAB) – la legge necessaria per confermare l’uscita della Gran Bretagna dall’UE – sarà presentata ai Comuni all’inizio di giugno, anche se il governo non riuscirà a concludere un accordo con il Labour.

 

Nigel Dodds, il leader a Westminster del DUP, ha reagito a questo cambiamento di strategia, chiarendo che il suo partito era sul punto di respingere nuovamente il piano.

 

Ha detto: “Se il Primo Ministro porta la legge ai Comuni per un voto, la domanda sarà” cosa è cambiato? A meno che lei non possa dimostrare qualcosa di nuovo che affronti il problema della sicurezza, è molto probabile che il suo accordo ancora una volta ne uscirà sconfitto”.

 

Il DUP, che sostiene il governo di minoranza della May, ha già votato contro il suo accordo tre volte.

 

Il partito unionista teme che questa legge costringa l’Irlanda del Nord ad accettare accordi commerciali diversi con il resto del Regno Unito.

 

Dodds ha avvertito: “Il primo ministro non ha perseguito l’unica opzione che avesse ottenuto un voto positivo in Parlamento. Gli accordi alternativi per il backstop hanno vinto facilmente mentre tutto il resto ha fallito. Affinché il disegno di legge abbia una prospettiva di successo, allora ci deve essere un reale cambiamento per proteggere l’integrità economica e costituzionale del Regno Unito e consegnare la Brexit”.

 

L’UE ha in precedenza rifiutato di concordare eventuali modifiche al backstop, che Bruxelles e Dublino considerano il modo migliore per evitare un hard border tra Irlanda e Irlanda del Nord.

 

Nel frattempo, il leader a Westminster del SNP, Ian Blackford, ha dichiarato che il suo partito voterà contro la legge.

 

Ha detto: “La Scozia è stata completamente ignorata da Westminster durante tutto il processo Brexit: quando il Withdrawal Agreemeent Bill proposto dai Tory ritornerà in Parlamento, i parlamentari dello SNP lo respingeranno visto il danno devastante che potrebbe infliggere alla Scozia”.

 

La deputata laburista Anna McMorrin, che sostiene la campagna del People’s Vote per un altro referendum, ha accusato il governo di cercare di “rimbalzare” il Parlamento nel sostenere il suo accordo.

 

Ha detto: “Possono provare la stessa strategia fallita quante volte vogliono, ma la realtà è che non c’è una maggioranza stabile in Parlamento per sostenere il loro accordo già respinto tre volte o per qualsiasi altra forma di Brexit. Con la Brexit messa così come è ora, parecchio diversa da quanto promesso nel 2016, l’unico modo per assicurare una stabilità duratura in Parlamento e nel paese è quello di rimetterla alle decisioni della gente”.

 

All’annuncio di martedì sera in Downing Street sono seguiti colloqui “utili e costruttivi” tra il Primo Ministro e Jeremy Corbyn.

 

Theresa May spera di trovare un accordo con l’opposizione per spianare la strada al suo accordo quando passerà ai Comuni.

 

Ma è chiaro che il leader laburista ha chiarito che il suo partito non sosterrà la legge a meno che non venga raggiunto un compromesso tra le due parti.

 

Let

Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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