Distretto Nord

DUP: “Cinque domande a Michelle O’Neill” – non si placano le polemiche sulla partecipazione di John Finucane alla commemorazione dell’IRA in South Armagh

Il Democratic Unionist Party di Newry e Armagh ha chiesto allo Sinn Fein di spiegare in che modo un evento apologetico dei membri dell’IRA nel South Armagh “riparerà le ferite del passato”. Questo fa seguito ai commenti di Michelle O’Neill che ha difeso la partecipazione del deputato John Finucane all’evento.

“Le parole di Michelle O’Neill non corrispondono alla realtà. È del tutto corretto dire che molte famiglie diverse sono in lutto. Tuttavia, non riesce a spiegare come l’organizzazione di un evento che è a tutti gli effetti un carnevale, con tanto di musica e intrattenimento per bambini, possa aiutare a superare il lutto. Soprattutto per le vittime innocenti, questo evento glorifica i terroristi che hanno fatto tante vittime in Irlanda del Nord.

Questo evento non ha lo scopo di “guarire le ferite del passato”, ma sembra fatto apposta per incoraggiare una nuova generazione a gioire delle azioni che hanno causato molte di quelle ferite.

Nello specifico, Michelle O’Neill e chiunque altro partecipi a questo evento deve spiegare:

1. Esattamente chi e cosa stanno commemorando?

2. Include coloro che hanno compiuto gli omicidi a Kingsmills e a Tullyvallen?

3. Include coloro che hanno praticato la tortura e altre violazioni dei diritti umani?

4. Include i membri dell’IRA stessa che sono stati uccisi dalla loro organizzazione dopo essere stati sospettati come informatori, o solo quelli che hanno premuto il grilletto?

5. Include anche coloro che si sono impegnati nella criminalità organizzata per finanziare il proprio stile di vita oltre che per finanziare il terrorismo?

Lo Sinn Fein può anche voler tenere un piede nel passato dicendo alle vittime innocenti di tenere lo “sguardo rivolto al futuro”, ma se i repubblicani hanno intenzione di fare l’elogio di assassini psicopatici, allora possono aspettarsi di essere chiamati a risponderne”.

 

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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