Distretto Nord

Il deputato di Derry Colum Eastwood candida le famiglie della Bloody Sunday al Premio Nobel per la Pace

Il leader del partito socialdemocratico e laburista Colum Eastwood ha annunciato di voler candidare le famiglie della Bloody Sunday al Premio Nobel per la Pace

I veterani della campagna per i diritti civili Eamonn McCann e Bernadette McAliskey, nella foto della marcia di commemorazione della Bloody Sunday 51, domenica pomeriggio. Foto: George Sweeney

Eastwood ha dichiarato di non poter pensare a un tributo migliore per le famiglie, visto il loro impegno per la pace e la riconciliazione durante la lunga lotta per la verità e la giustizia. Ha parlato prima di partecipare all’evento di commemorazione del 51° anniversario tenutosi, oggi, domenica a Derry. Il deputato di Foyle Eastwood ha dichiarato: “Le famiglie della Bloody Sunday si sono guadagnate il rispetto e l’ammirazione di tutto il mondo nel corso della loro battaglia cinquantunennale per la verità e la giustizia. Hanno affrontato la potenza dell’establishment britannico che ha cercato di insabbiare gli eventi di quel terribile giorno, oscurando i nomi dei loro cari nel processo, ma non hanno mai smesso di lottare per ciò che è giusto e rimangono un’ispirazione per i popoli oppressi di tutto il mondo. “Derry e il Nord hanno fatto molta strada dagli eventi della Domenica di Sangue e con l’avvicinarsi del 25° anniversario dell’Accordo del Venerdì Santo dovremmo essere orgogliosi dei risultati raggiunti. Tuttavia, non possiamo ignorare il fatto che molte persone in questo luogo stanno ancora lottando per fare i conti con il nostro passato”. Eastwood ha parlato delle campagne decennali e ancora in corso per ottenere giustizia intraprese dalle famiglie della Bloody Sunday, come da molte altre vittime.

“Anche se hanno cancellato i nomi dei loro cari, la loro lotta continua in un quinto decennio. Queste persone sono state sottoposte a un’orribile prova, ma per tutto il tempo non hanno mostrato amarezza e sono andate avanti con una tranquilla dignità e con la sicurezza di chi è giusto nella propria causa. A prescindere da ciò che gli è stato lanciato contro, non hanno mai perso la speranza e hanno usato la loro piattaforma per sostenere ed educare altri sostenitori dei diritti civili, della pace, della giustizia e della riconciliazione”.

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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