Distretto Nord

Il DUP non si lascerà “ricattare o convincere” sul nuovo accordo per la Brexit in Irlanda del Nord

Il più grande partito unionista dell’Irlanda del Nord non sarà “ricattato o costretto” ad accettare un accordo che non è nell’interesse della regione, ha avvertito. L’accordo rinnovato con Bruxelles sulle regole post-Brexit nella regione deve essere considerato con “estrema cautela” di fronte alla “solita propaganda”, secondo i membri anziani del Partito Unionista Democratico (DUP). Hanno inoltre criticato il coinvolgimento del Re nella finalizzazione del cosiddetto “Windsor Framework”, volto a ripristinare la condivisione dei poteri a Stormont, definendolo “profondamente deplorevole” e controproducente. I loro duri commenti in Parlamento sono arrivati in risposta al fatto che Rishi Sunak e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen hanno raggiunto un accordo per sostituire il controverso Protocollo sull’Irlanda del Nord. Il Primo Ministro sta cercando di assicurarsi l’appoggio del DUP per la revisione del patto, nel tentativo di garantire il ritorno delle istituzioni decentrate in Irlanda del Nord. L’accordo di recesso ha coinciso con l’approvazione del Northern Ireland (Executive Formation and Organ and Tissue Donation) Bill da parte dei Lord. Questa legge ritarderebbe ulteriormente l’obbligo di formare un esecutivo a Stormont fino al 18 gennaio 2024 e ritarderebbe le elezioni dell’assemblea al più tardi all’11 aprile 2024. I tentativi di ripristinare la condivisione dei poteri sono finora falliti a causa del boicottaggio da parte del DUP per protesta contro il protocollo, che ha creato barriere commerciali nel Mare d’Irlanda. Il disegno di legge includeva anche una disposizione per garantire la riforma della donazione di organi opt-out in Irlanda del Nord, data l’impasse politica a Stormont. Conosciuta come “Legge Daithi”, la legge fa seguito alla campagna di Daithi Mac Gabhann, un bambino di sei anni di Belfast in attesa di un cuore nuovo, e della sua famiglia. Mentre molti alla Camera dei Lords hanno elogiato Sunak, i politici unionisti hanno reagito in modo più freddo all’accordo raggiunto a Windsor. Il deputato del DUP Lord McCrea di Magherafelt e Cookstown ha sostenuto che il coinvolgimento del monarca è stato “un atto cinico”. Ha dichiarato: “Il DUP non si lascerà ricattare o convincere da nessuno ad accettare un accordo che non sia nell’interesse dell’Irlanda del Nord e che non soddisfi i sette test stabiliti dal nostro partito”. Ha aggiunto: “Non ci potrà essere un ripristino dell’assemblea a Stormont finché la comunità unionista non sarà soddisfatta dell’integrità di questo accordo. Non permetteremo di certo a nessun politico di fare il bello e il cattivo tempo con i cittadini dell’Irlanda del Nord”. L’ex vice leader del DUP Lord Dodds ha dichiarato: “Nelle prossime ore e nei prossimi giorni assisteremo alla solita propaganda da parte di molti in merito alle proposte. Ovviamente, dobbiamo prenderci il tempo necessario per studiare esattamente ciò che viene detto. Molto spesso, quando otteniamo i dettagli legislativi, scopriamo che sono molto diversi da ciò che viene rappresentato, da ciò che viene fatto passare e da ciò che è oggetto di molti commenti”. Ha inoltre affermato che è “profondamente deplorevole” che il Governo abbia “tirato in ballo la monarchia”, aggiungendo: “Penso che sia profondamente controproducente e non utile”. Lord Dodds ha proseguito: “Qualunque siano le concessioni dell’UE, qualunque siano i miglioramenti rispetto al protocollo originale, gli unionisti giudicheranno qualsiasi accordo sulla base della sovranità e della democrazia. I nostri diritti, in quanto sudditi di Sua Maestà, sono uguali a quelli dei nostri concittadini nel resto del Regno Unito? Se la risposta è negativa, non dobbiamo rinunciare alla nostra giusta ricerca e al nostro desiderio di ottenere il pieno ripristino di tali diritti”. Il collega del DUP Lord Browne of Belmont ha dichiarato: “Chiunque abbia a cuore la nostra storica unione deve considerare qualsiasi nuovo accordo con estrema cautela”. Ma l’ex leader dell’SDLP, Baronessa Ritchie di Downpatrick, ha dichiarato: “Spero che i partiti politici permettano che questo documento… venga analizzato in profondità, ma spero anche che possiamo andare avanti con le nostre vite, economicamente, politicamente e socialmente”. L’ex leader dell’Alliance Party e speaker dell’Assemblea di Stormont, Lord Alderdice, ha dichiarato: “Spero disperatamente che si possa andare avanti, e in fretta”. Lord Murphy di Torfaen, ex segretario dell’Irlanda del Nord, ha dichiarato: “Spero solo che nello spazio che, a quanto mi risulta, il Primo Ministro sta suggerendo di mettere a disposizione di tutti per esaminare i dettagli di questo accordo, tutti noi dovremmo esaminarlo molto seriamente e, quando lo facciamo, pensare non a noi stessi ma al popolo dell’Irlanda del Nord”. In risposta, il ministro dell’Irlanda del Nord Lord Caine ha dichiarato: “La speranza di tutti noi è che l’accordo raggiunto a Windsor fornisca una base per il ripristino delle istituzioni decentrate”. Il disegno di legge sull’Irlanda del Nord (formazione dell’esecutivo e donazione di organi e tessuti) ha poi superato il vaglio dei Lord ed è pronto a diventare legge.

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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