Distretto Nord

Il TUV di Allister smonta l’accordo del governo e la realtà giuridica del Windsor Framework

Il Traditional Unionist Voice ha lanciato una pubblicazione sui social media che analizza i contrasti tra le dichiarazioni del governo britannico e la realtà giuridica del nuovo accordo

“Il governo ha fatto il suo dovere (RS): Il Protocollo è radicalmente cambiato, addirittura scomparso” – Rishi Sunak.

Realtà giuridica (RG): L’articolo 164 dell’Accordo di recesso, in base al quale saranno apportati gli aggiustamenti al Windsor Protocol, vieta qualsiasi modifica agli “elementi essenziali” del Protocollo. Quindi, solo ritocchi.

RS: Centinaia di pagine di diritto dell’UE saranno stracciate.

RG: l’economia e il commercio dell’Irlanda del Nord rimangono sotto la legislazione straniera dell’UE, sotto la supervisione di un tribunale straniero. Il Presidente della Commissione è stato chiaro: la Corte di giustizia europea rimane “l’unico e ultimo arbitro del diritto dell’UE”.

RS: Il confine con il Mare d’Irlanda non c’è più.

RG: Il confine con il Mare d’Irlanda rimane, e il Ministero dei Trasporti ha speso decine di milioni per rafforzarne l’infrastruttura. L’Irlanda del Nord rimane interamente nell’orbita e nel controllo del Codice doganale dell’UE. L’effetto è che il territorio dell’UE inizia al nostro confine marittimo e la GB è trattata come un paese straniero/terzo.

RS: Le merci circoleranno liberamente attraverso le “corsie verdi”.

RG: Le dichiarazioni doganali saranno ancora richieste, con 21 elementi di dati normalmente richiesti per una dichiarazione doganale standard. I controlli continueranno ad essere effettuati. Gli importatori devono essere inseriti in un “Trusted Trader Scheme”, che l’UE può sospendere in qualsiasi momento.

Jim Allister ha commentato: “Purtroppo, questo accordo non recupera la sovranità mal ottenuta dall’UE sull’Irlanda del Nord. Quindi, per chiunque abbia come obiettivo il rafforzamento, e non l’indebolimento, dell’unione con la Gran Bretagna, questo è un accordo che va ben oltre”.

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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