Distretto Nord

Martina Anderson a muso duro per i manifesti anti-PSNI affissi dalle dissidenze a Derry

La parlamentare dello Sinn Féin e storica repubblicana dei Provisional IRA, Martina Anderson, ha condannato i responsabili dei “manifesti volgari e offensivi a Derry con lo scopo di intimidire i cittadini”.

I manifesti mostrano un’immagine di Peadar Heffron, un agente cattolico della riformata polizia britannica che ha dovuto subire l’amputazione di una gamba dopo essere stato gravemente ferito da una bomba piazzata dalla formazione dissidente ai principi Mitchell del GFA, Óglaigh na hÉireann (ONH), sotto la sua macchina a Randalstown nel gennaio 2010.

All’epoca Heffron era anche il capitano della squadra di calcio gaelica della PSNI.

Martina Anderson, di Foyle, ha dichiarato: “I manifesti sono stati esposti a Derry ieri sera in un disgustoso tentativo di intimidire la città. Questi manifesti, che presentano un’immagine di Peadar Heffron, un ufficiale della PSNI ferito in un attentato dinamitardo a causa di elementi contrari al processo di pace, sono grossolani e offensivi”.

Ha aggiunto: “Lo Sinn Féin sta lavorando per ottenere un servizio di polizia responsabile e rappresentativo di tutta la comunità”.

Anderson ha affermato che i manifesti hanno seguito i tentativi di intimidazione nei confronti di alcuni media e “minacce al capo del governo congiunto Michelle O’Neill e Gerry Kelly. Questo sta accadendo in un momento in cui il dibattito sull’unità e il cambiamento nella società irlandese sono al centro della scena”, ha affermato.

“I responsabili di questi poster non hanno nulla da offrire, non hanno nessuna strategia. Questa tattica è disgustosa e vergognosa e viene da gruppi con scarso supporto nella comunità”.

Il servizio di polizia dell’Irlanda del Nord ha dichiarato di essere a conoscenza di manifesti che circolano nell’area di Derry.

Il vice capo Mark Hamilton ha dichiarato: “Questi volantini possono essere descritti solo come crudeli e disgustosi e i codardi che si nascondono dietro questa falsa retorica e che ridicolizzano l’impegno e il coraggio di ogni persona che lavora ogni giorno per proteggere ognuno di voi, non hanno nulla da offrire alla nostra società e dovrebbero essere condannati da tutti”.

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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