Distretto Nord

PSNI: nel 2017-18 spese quasi 300mila sterline per gli informatori

Nell’ultimo anno fiscale la polizia in Irlanda del Nord ha pagato oltre 287.000 sterline (oltre 330.000 euro) per ottenere informazioni sulla criminalità.

La spesa media giornaliera è stata di 787 sterline.

Tra il 2013 e il 2018 le spese sono aumentate a 1,7 milioni di sterline, come mostrano le cifre della polizia.

La spesa è aumentata dell’80% nell’ultimo decennio ed è uno dei massimi esborsi tra tutte le 45 forze di polizia del Regno Unito, seconda solo alla Polizia Metropolitana di Londra.

È improbabile che le cifre includano i soldi spesi per l’intelligence relativa alla sicurezza nazionale, che rientra nelle competenze dell’MI5.

Il parlamentare SDLP Daniel McCrossan ha bollato la spesa come “ingiustificata”, soprattutto a causa delle continue pressioni sul bilancio.

“Nessuna comunità dovrebbe essere così impenetrabile da aver bisogno di denaro per ottenere informazioni sulla criminalità”, ha detto.

“Ci sono stati massicci tagli al budget per la polizia, tagli ai numeri degli agenti e progetti di sensibilizzazione della comunità.

“I soldi dovrebbero essere spesi lì, non per dare denaro alla gente per ottenere informazioni”.

McCrossan si è chiesto se “questo stile di controllo” fosse efficace.

“Nella mia mente, questo non è denaro speso bene ed è uno spreco di sterline dei contribuenti”, ha aggiunto.

Tuttavia, l’ex assistente del comandante della PSNI Alan McQuillan ha difeso la pratica, dicendo che è il “modo più economico per salvare vite”.

“Deve essere strettamente controllato, gestito con cura e totalmente responsabile, ma è un piccolo prezzo da pagare. Bisognerebbe investire maggiormente” ha affermato.

“Ogni preoccupazione genuina e ben fondata dovrebbe essere discussa dal Policing Board, ma non credo che ce ne siano e penso che Daniel McCrossan sia assolutamente nel torto.

“Il signor McCrossan e il suo partito devono decidere se vogliono un servizio di ordine pubblico efficace oppure no.

“Se lo vogliono, allora mi sembra ovvio che questo metodo di raccolta di informazioni sia necessario”.

La PSNI ha versato la cifra record record di 466.000 sterline agli informatori nel 2013/14, ma l’importo è diminuito significativamente nei successivi tre anni.

Nell’anno finanziario 2016/17 era sceso a 271.387 sterline.

Ma l’ultimo dato è ancora ben al di sopra delle 160.169 sterline sborsate nel 2006/7 e mostra un aumento di quasi il 6% rispetto all’anno 2016/17, quando furono spese oltre 270mila sterline.

L’uso di informatori rimane molto controverso.

Nel 2007 un rapporto del Police Ombudsman Nuala O’Loan concluse che gli ufficiali della RUC proteggevano gli informatori lealisti dalle indagini su una serie di omicidi.

Il vice comandante della polizia Barbara Gray ha difeso la spesa per gli informatori.

Ha detto che lo scopo principale della PSNI è quello di mantenere le persone al sicuro.

“Come tutti gli altri servizi di polizia, la PSNI usa l’intelligence per prevenire e individuare i reati e gli agenti di polizia che lavorano nell’intelligence sono impegnati a mantenere le persone al sicuro, affiancati dai poliziotti che lavorano nelle squadre di polizia di quartiere”, ha detto.

“Il quadro giuridico all’interno del quale sono raccolte le informazioni è chiaro e inequivocabile.

“La politica della PSNI in relazione all’uso di fonti segrete di intelligence è rigorosamente disciplinata dalla Regulation of Investigatory Powers Act 2000 (RIPA) (Legge sulla Regolamentazione dei Poteri di Indagine del 2000, ndt) ed è pienamente conforme alla legislazione sui diritti umani.

“Tutte le questioni di intelligence sono progredite in linea con le disposizioni stabilite nel RIPA e rigorosamente regolate dall’Ufficio del Commissario di sorveglianza”.

Nel 2017 la BBC ha riferito che le forze di polizia di tutto il Regno Unito hanno pagato almeno 22 milioni di sterline agli informatori in un periodo di cinque anni.

La Polizia Metropolitana di Londra, la più grande forza in campo, ha guidato la lista, spendendo circa 5,2 milioni di sterline tra il 2011 e il 2016.

Il National Police Chiefs’ Coulcil (Consiglio Nazionale dei Comandanti di Polizia, ndt) ha affermato che l’uso di informatori è “una tattica consolidata e altamente regolamentata”.

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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