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Simon Hoare: “Hard border potrà portare a Irlanda unita”

Il parlamentare conservatore avverte che un hard border potrà portare alla riunificazione dell'isola

Una politica della Brexit che si traduca in un hard border per l’isola potrebbe portare a un’Irlanda unita, ha affermato il presidente conservatore del Northern Ireland Select Committee.

Il deputato Tory Simon Hoare, che è stato eletto il mese scorso, ha dichiarato: “Giocheremo con il fuoco se verrà perseguita una politica che accelera larichiesta di un sondaggio sul confine. Perché devo dire, e mi rattrista dirlo, non sono convinto che noi unionisti potremmo vincere quel sondaggio.”

Ha aggiunto: “Non si può rifiutare la richiesta di un secondo referendum sull’indipendenza in Scozia, ed è preoccupante – non voglio svegliarmi e trovarmi un soggetto del Regno Unito d’Inghilterra e del Galles”.

Il signor Hoare stava parlando durante un dibattito sulla legge sull’Irlanda del Nord (Executive Formation), che, se approvata, avrebbe ritardato l’obbligo del segretario dell’Irlanda del Nord Karen Bradley di convocare un’elezione per il 21 ottobre.

Il deputato DUP Sammy Wilson ha respinto la valutazione del signor Hoare su un sondaggio sul confine.

Ha detto: “Il tipo di commento che ha appena fatto sul sondaggio di frontiera e la probabilità di vincere il sondaggio di frontiera è esattamente il tipo di linguaggio che lo Sinn Fein vuole sentire. L’innesco di un sondaggio sulla frontiera nell’accordo di Belfast è la convinzione che vi sia un cambio di mentalità nelle opinioni della popolazione dell’Irlanda del Nord sul fatto che desiderino rimanere parte del Regno Unito. Sta dicendo che lui – nel suo breve periodo come presidente del Northern Ireland Select Committee – ha rilevato che, nonostante i risultati delle elezioni, c’è ancora una grande maggioranza di persone che credono che l’unionismo sia l’opzione giusta ?”

Il signor Hoare ha risposto: “Si capisce che è piuttosto pericoloso rischiare qualcosa di prezioso come la nostra unione in quella cosa chiamata sondaggio sul confine”.

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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