Distretto Nord

Subculture, identità di gender e minoranze. Vivere LGBT in prima linea a Belfast

In un corridoio sulla terrazza di un palazzo nel centro di Belfast, in Irlanda del Nord, un gruppo di adolescenti indossano t-shirts arcobaleno, si rilassano e fanno battute.

Sono i giovani attivisti LGBT+ dell’associazione di beneficenza Cara-Friend: qui si sentono tra amici, liberi di essere se stessi. Ma lì fuori, spiegano, che non si sentono affatto a loro agio, in un territorio dove molti dei politici locali non lesinano di fare commenti omofobi e il matrimonio tra persone dello stesso sesso qui è ancora proibito, nonostante sia stato viceversa legalizzato nel resto del Regno Unito fin dallo scorso 2013.

“Il matrimonio gay non esiste qui”, dice Ash, un sedicenne che si identifica come non pansessuale. “Mi fa sentire disumano, come se davvero non avessimo gli stessi diritti degli altri.”

In materia, l’Irlanda del Nord è regolamentata diversamente rispetto al resto del Regno Unito su molte questioni; questo a seguito degli accordi di pace con i quali si è cercato di risolvere il conflitto interno tra repubblicani, lealisti e l’establishment britannico.

Il Partito democratico unionista (Dup), probabilmente il partito più conservatore in Europa, ha ripetutamente bloccato il matrimonio gay, nonostante la fortissima base di supporto rappresentata da oltre i due terzi degli adulti nordirlandesi – secondo un sondaggio condotto nel 2015 dall’istituto Ipsos MORI.

Quattro anni fa, l’assemblea di Stormont (il parlamento semi-autonomo delle Sei Contee) nonostante abbia votato per legalizzare i matrimoni omosessuali, gli unionisti hanno deragliato l’iniziativa attraverso un veto volto a proteggere i diritti delle minoranze eterosessuali. La cosiddetta “famiglia tradizionale” nella sua composizione.

Il governo britannico, infatti, su certi temi preferisce delegare anziché imporre il matrimonio omosessuale nella regione attraverso la Casa dei Comuni.

I ministri di Londra sostengono che è una questione che deve essere decisa dai politici dell’Irlanda del Nord.

Il territorio però non ha avuto un governo funzionante oramai da più di due anni, cioè dopo il collasso dell’accordo di condivisione amministrativa tra il Dup e lo Sinn Fein, la vetrina politica dell’Army Council del Provisional Ira.

Il matrimonio gay è uno dei tanti temi che dividono le due parti, dal momento che lo Sinn Fein è favorevole ma il Dup contro.

Nel Parlamento britannico, il governo Tory di Theresa May, vive dalla maggioranza tenuta in piedi dal Dup. Facile immaginare quindi che al fine di mantenere la sua maggioranza, i conservatori inglesi favoreggiano la posizione unionista su questioni come il matrimonio tra persone dello stesso sesso e ovviamente, come stiamo assistendo in questi giorni, la Brexit.

“I peggiori politici eletti sono qui”, dice Kristian Nairn, che ha interpretato Hodor nella serie televisiva Game of Thrones.

“Sembra che compaiano solo quando è il momento di criticare una minoranza.”

Nairn è gay, e bolla come demenziale che il matrimonio dello stesso sesso non sia ancora legge, fa brillare dal piccolo distretto gay di Unioni street, dove di solito lavora in un popolare bar vestito da “drag queen” e usando il nome Revvlon.

L’anno scorso, due ricorsi contro il divieto di matrimonio omosessuale nella Corte d’Appello dell’Irlanda del Nord, il più alto organo d’appello della regione, dopo essere stato respinto dal tribunale sono stati ripresentati. Si prevede che i verdetti verranno resi noti nei prossimi mesi, ma gli attivisti dicono che si avvarranno del ricorso dinanzi alla Corte Suprema del Regno Unito se il matrimonio tra persone dello stesso sesso non sarà legalizzato.

Addirittura sono convinti che anche il procuratore generale dello staterello si appellerà se la sentenza andrà dall’altra parte. “Il governo è orgoglioso di aver introdotto il matrimonio omosessuale in Inghilterra e Galles e spera che questa situazione possa diffondersi anche e soprattutto in Irlanda del Nord in futuro”, ha affermato un portavoce di Downing street.

L’Irlanda del Nord ha una maggioranza confessionale protestante, mentre la Repubblica d’Irlanda, per lo più cattolica, è stata a lungo uno dei luoghi più intolleranti nelle questioni sociali dell’Europa occidentale.

Ma ora il matrimonio gay è legale nelle Ventisei Contee dell’Eire, grazie al referendum svoltosi nel 2015. È opportuno evidenziare che fino a 10 anni fa, nessun partito in Irlanda del Nord aveva mai appoggiato i diritti LGBT+.

Mentre i troubles nel 1981 scrivevano le più intense pagine sui libri di storia contemporanea, un’altra Belfast pulsava underground e nei corridoi della Corte per i Diritti umani che ha comportato la legalizzazione dell’omosessualità nella provincia ben 14 anni dopo il resto del Regno Unito.

Recentemente, i diritti LGBT+ sono diventati un’altra questione polarizzante nella politica nordirlandese.

Lo Sinn Fein che ora sostiene e si fa bandiera dei diritti LGBT+, nonostante parte della sua eredità identitaria cattolica, è senza dubbio la compagine sui cui gli attivisti confluiscono la loro attenzione. Gli shinners hanno presentato per la prima volta una mozione a favore del matrimonio tra persone dello stesso sesso nell’assemblea di Stormont nel 2012.

“Il matrimonio gay e i diritti LGBT sono diventati una nuova guerra culturale”, afferma John Nagle, accademico dell’Università di Aberdeen che ha studiato gli atteggiamenti sociali nei confronti dei diritti LGBT soprattutto in Irlanda del Nord.

“Il Dup crede che lo Sinn Fein si stia appropriando della questione del matrimonio tra persone dello stesso sesso in modo che i nazionalisti irlandesi possano spingere per ulteriori politiche sui diritti delle minoranze”, spiega.

“Entrambe le parti si stanno ridefinendo proprio in relazione a questo.” Secondo un’indagine del 2015, meno di un terzo degli elettori unionisti sarebbero a favore della legalizzazione del matrimonio gay, rispetto a più dei tre quarti degli elettori invece dello Sinn Fein.

L’affiliazione partigiana è più limpida quando si raffrontano punti di vista sull’argomento in merito al credo religioso. “In realtà, si tratta più di un etno-nazionalismo che di una religione”, aggiunge Nagle.

Il Dup è stato fondato dal reverendo Ian Paisley, pastore della Chiesa evangelica libera presbiteriana

“Corriamo il rischio che un’unità di base della società venga minata per soddisfare le esigenze di una piccola minoranza”, dice Jim Wells, che si è dimesso da ministro della salute nel 2015 dopo aver detto che i figli di genitori dello stesso sesso siano vittime di abusi.  Politico di razza del Dup, Wells nega di essere omofobico, e anzi crede che il partito continuerà a usare il suo veto contro il matrimonio omosessuale se Stormont riavviare le sedute parlamentari.  Il fatto che molti unionisti vogliono rimanere parte del Regno Unito, e quindi governato sulla base del direct rule britannico ma allo stesso tempo rifiutare il matrimonio omosessuale, che è legale nel resto del paese è più un dettaglio che non è passato inosservato alla comunità LGBT+ nordirlandese. “Se sei così interessato a conservare l’Ulster nel Regno, perché non vuole che si vengano adottate le sue leggi, allora?”, Dice Nairn, che sottolinea di non essere religioso o a favore dell’una o dell’altra parte. “È un po’ ‘ipocrita, secondo me.” Aggiunge il giovane.  L’omofobia e la transfobia abbondano nelle scuole dell’Irlanda del Nord.

Quasi la metà degli studenti LGBT+ registra di aver subito atti di intimidazione a causa della loro sessualità o identità di genere; compare in un sondaggio governativo svolto nel 2016. Due terzi di questi studenti hanno dichiarato di non sentirsi accolti e apprezzati come gli altri nel loro istituto scolastico. “La nostra comunità sa che l’uguaglianza nel matrimonio non sarà la risposta per tutto”, ha detto Gavin Boyd, che lavora al Progetto Rainbow, un’organizzazione che si batte per i diritti LGBT. Potrebbe aiutare, certo ma i numeri di suicidi tra gli adolescenti LGBT+ sono inferiori dagli Stati Uniti che hanno introdotto il matrimonio omosessuale, secondo uno studio del 2017. Sebbene i membri della comunità LGBT+ in Irlanda del Nord stiano ancora combattendo per l’uguaglianza, alcuni riconoscono i progressi compiuti da entrambe le confessioni religiose in materia.

Nel 1978, il reverendo Paisley organizzò la “Save Ulster from sodomy”, raccogliendo più di 70.000 firme per una petizione contro la depenalizzazione delle relazioni tra persone dello stesso sesso. Da allora molte cose sono cambiate nella provincia ma la strada è ancora lunga.

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