Distretto Nord

Truss: “Pronti a far scattare l’articolo 16”

Il nuovo ministro britannico incaricato dei negoziati post-Brexit ha ribadito la minaccia di sospendere unilateralmente parti dell’accordo, mantenendo alta la tensione tra la Gran Bretagna e l’Unione europea sull’Irlanda del Nord.

“La posizione del Regno Unito non è cambiata”, ha detto martedì il ministro degli Esteri Liz Truss dopo la sua prima telefonata con il vicepresidente della Commissione europea Maros Sefcovic. “Restiamo pronti a far scattare le salvaguardie dell’articolo 16 per affrontare i problemi molto reali dell’Irlanda del Nord”.

Truss ha preso in carico i negoziati sul futuro dell’Irlanda del Nord dopo le dimissioni del ministro della Brexit David Frost, che ha lasciato per protesta alle restrizioni sul coronavirus.

I suoi commenti iniziali fanno svanire le speranze di una soluzione rapida della questione. I colloqui hanno fatto progressi lenti sotto Frost – che aveva chiesto una revisione radicale dell’accordo post-Brexit per l’Irlanda del Nord – con l’UE non disposta a discutere cambiamenti.

Il reclamo principale della Gran Bretagna è che il protocollo, che pone un confine doganale effettivo lungo il Mare d’Irlanda per garantire che non ci sia un confine duro sull’isola d’Irlanda, interrompe il commercio tra l’Irlanda del Nord e il resto del Regno Unito.

L’UE ha minacciato forti ritorsioni se la Gran Bretagna dovesse sospendere unilateralmente l’accordo, compresa la cessazione dell’intero accordo commerciale post-Brexit. La prospettiva che il Regno Unito faccia scattare l’articolo 16 ha anche attirato le critiche degli Stati Uniti e danneggiato i progressi su un accordo commerciale con l’amministrazione di Joe Biden.

La scorsa settimana, con Frost ancora in carica, il Regno Unito ha segnalato un ammorbidimento della sua posizione, dicendo che sarebbe stato felice di concludere un accordo provvisorio in primavera che trattasse le questioni più urgenti, lasciando cadere la sua richiesta di una soluzione completa su tutti i suoi reclami.

“Dobbiamo accelerare il ritmo dei colloqui nel nuovo anno”, ha detto Truss. “La nostra preferenza rimane quella di raggiungere una soluzione concordata”.

 

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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