Distretto Nord

“Una farsa, Sunak non ha alcun mandato per ricoprire il ruolo di primo ministro”, dice l’SDLP

Il Taoiseach si è congratulato con Rishi Sunak per la sua nomina a nuovo leader del partito conservatore e futuro primo ministro britannico. Il Taoiseach Micheál Martin ha twittato: “Congratulazioni a @RishiSunak per essere diventato leader del Partito Conservatore. Non vedo l’ora di lavorare con te, come premier britannico, sulle importanti questioni che affrontiamo su queste isole e a livello globale”. Rishi Sunak ha vinto la competizione dopo che la rivale Penny Mordaunt ha messo fine alla sua offerta per il posto di primo piano pochi minuti prima che il numero di candidature per ogni candidato venisse annunciato questo pomeriggio. Sunak, che diventerà il terzo primo ministro dall’inizio di settembre, si insedierà al numero 10 in un momento di pressione economica e di richieste di elezioni generali da parte dei partiti di opposizione. Uno di quelli che chiedono le elezioni generali è il leader dell’SDLP Colum Eastwood. Il deputato di Foyle ha descritto la sua “incoronazione” come una “farsa” e ha aggiunto che Sunak non ha alcun mandato per ricoprire il ruolo di primo ministro britannico. Eastwood ha dichiarato: “È completamente illegittimo e un affronto alla democrazia che i Tories elevino Rishi Sunak alla posizione di primo ministro senza alcun mandato. I predecessori di Sunak hanno completamente distrutto la fiducia del pubblico nella politica e hanno distrutto l’economia e non gli dovrebbero essere concessi altri due anni per tentare disperatamente di ripulire il loro pasticcio. Il circo che ha circondato la politica britannica deve finire e l’unico modo per farlo sono le elezioni generali e l’insediamento di un governo a guida laburista. I cittadini sono stati chiari: sono stufi dei Tory e vogliono un governo a guida laburista, è ora che gli adulti prendano in mano la situazione”.

 

 

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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