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Il presidente irlandese difende il suo diritto di non partecipare alla cerimonia per il centenario della divisione dell’Irlanda

Il leader del Partito Unionista Democratico, Sir Jeffrey Donaldson, ha esortato il presidente irlandese Michael D. Higgins a revocare la sua decisione di snobbare un invito in chiesa per celebrare il centenario della creazione dell’Irlanda del Nord.

Ha accusato il sig. Higgins di fare politica restando lontano dal servizio interconfessionale organizzato dai leader della chiesa.

All’inizio di questa settimana, un portavoce del presidente ha detto che egli “non era in grado di partecipare alla cerimonia e questo è stato comunicato agli organizzatori”.

Sir Jeffrey ha sostenuto che il servizio religioso, che segna la partizione dell’Irlanda del 1921, è una commemorazione e quindi un evento neutrale, aggiungendo che sperava che il signor Higgins ci ripensasse.

Ma il presidente ha detto oggi che non avrebbe partecipato perché la funzione era diventata politicizzata.

“Non sto snobbando nessuno e non faccio parte del boicottaggio di nessuno o di altri eventi in Irlanda del Nord”, ha detto.

“Auguro una buona cerimonia, ma capiscono che ho il diritto di esercitare la mia discrezione su ciò che penso sia appropriato”.

Da parte loro, gli unionisti, dalla voce del deputato del DUP Peter Weir, hanno detto che l’intero episodio del presidente dell’Irlanda che ha boicottato un servizio comunitario per il centenario dell’Irlanda del Nord è tanto bizzarro quanto offensivo.

“Ogni volta che il presidente Higgins parla del suo boicottaggio di questo evento, la ragione del suo rifiuto diventa più bizzarra, arretrata e offensiva. Avrebbe dovuto essere aperto e onesto fin dal primo giorno. Presenziare o no il centenario dell’Irlanda del Nord è un suo diritto, ma questo la dice lunga sul suo impegno per la riconciliazione. Il presidente Higgins ora si unisce allo Sinn Fein e all’SDLP nello snobbare il centenario dell’Irlanda del Nord. Una tale ristrettezza non è un modo per costruire un futuro condiviso. Un grande errore e un passo indietro. Anche la spiegazione del governo irlandese che “nessun consiglio chiaro” è stato dato al presidente richiede una maggiore spiegazione”.

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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