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L’industria irlandese degli alimenti e delle bevande resiste alle sfide e il Regno Unito continua a svolgere un ruolo centrale

Un nuovo rapporto mostra che il settore alimentare e delle bevande irlandese ha tenuto duro lo scorso anno, forte della solida partnership con il Regno Unito. Nonostante le sfide causate dalla Brexit, le esportazioni irlandesi verso il vicino non solo hanno superato la tempesta, ma ne sono uscite più resistenti

Il rapporto Export Performance and Prospects di Bord Bia traccia un quadro convincente del successo dell’Irlanda, con 16,3 miliardi di euro (14,1 miliardi di sterline) di esportazioni di prodotti alimentari, bevande e orticoltura nel 2023. Il Regno Unito ha consolidato il suo ruolo di principale destinazione singola, con una stima di 5,6 miliardi di euro (4,8 miliardi di sterline) di esportazioni di alimenti e bevande, che rappresentano una quota del 34% delle esportazioni totali. Questo risultato è stato determinato da un’impennata delle esportazioni di carne bovina irlandese verso il Regno Unito, che hanno raggiunto una cifra stimata di 1,3 miliardi di euro (1,1 miliardi di sterline) – un aumento del 10% del valore che porta la quota del mercato britannico al 47%, rispetto al 44% del 2022.

Altri aumenti nei settori chiave

Le esportazioni di alimenti di consumo confezionati (PCF) sono aumentate da 1,9 miliardi di euro (1,6 miliardi di sterline) nel 2022 a 2 miliardi di euro (1,6 miliardi di sterline) nel 2023.
Le bevande sono state valutate 336 milioni di euro, in aumento rispetto ai 283 milioni di euro del 2022, con un incremento percentuale del 19%. Tuttavia, nonostante le buone notizie, il rapporto rileva che le sfide persistono. L’impatto dell’inflazione, la crisi del costo della vita e la pressione al ribasso sui prezzi commerciali hanno portato a un calo dei valori delle esportazioni in vari settori.

Diminuzioni nel settore chiave

Le esportazioni irlandesi di prodotti lattiero-caseari sono state valutate a 1 miliardo di euro (860 milioni di sterline), in calo rispetto a 1,2 miliardi di euro (1 miliardo di sterline) nel 2022.
Le esportazioni irlandesi di orticoltura e cereali sono state valutate a 273 milioni di euro (233 milioni di sterline), in calo rispetto ai 281 milioni di euro (241 milioni di sterline) del 2022. Ciononostante, il settore non si scoraggia: il 73% degli esportatori irlandesi di alimenti e bevande si dichiara ottimista riguardo a una robusta crescita del mercato nel 2024. Donal Denvir, direttore di Bord Bia per il Regno Unito, ha commentato: “Nonostante le sfide del mercato, l’industria irlandese degli alimenti e delle bevande, sostenuta da una forte partnership con il Regno Unito, continua a registrare buoni risultati. Il nostro settore si distingue come una fonte resiliente e incrollabile di alimenti e bevande di cui i nostri partner britannici continuano a beneficiare”.

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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