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Respinta la proposta dello Sinn Féin di consentire ai politici nordirlandesi di far parte di commissioni speciali dell’Oireachtas

La Commissione per gli Ordini Permanenti e la Riforma del Dáil ha votato dieci a cinque contro la proposta durante la riunione di mercoledì

 

La proposta dello Sinn Féin di consentire ai membri dell’Assemblea nordirlandese e ai deputati di far parte di speciali commissioni dell’Oireachtas è stata respinta dal governo, dai laburisti e dai socialdemocratici. La Commissione per gli Ordini Permanenti e la Riforma del Dáil ha votato dieci a cinque contro la proposta durante la riunione di mercoledì. Sono state sollevate preoccupazioni per l’impatto sul sistema di assegnazione dei membri delle commissioni e per le implicazioni costituzionali e legali di una simile mossa, mentre è stato suggerito che altri partiti del Nord dovrebbero essere consultati. Parlando dopo il risultato, il capogruppo dello Sinn Féin, Pádraig MacLochlainn, ha dichiarato al quotidiano The Irish Times che la decisione manda un “pessimo messaggio ai nazionalisti del Nord” e ha affermato che si tratta di “limitare la rappresentanza”. Ha detto di non accettare nessuna delle “scuse” addotte dai politici del governo che hanno votato contro la mossa e ha sostenuto che le preoccupazioni costituzionali sono un “depistaggio”, sottolineando come i politici del Nord siedano nella Commissione per l’attuazione dell’Accordo del Venerdì Santo. Ha aggiunto che i comitati speciali, come quello sull’autismo, non votano sulla legislazione e questo significa che non ci sono problemi costituzionali. Una fonte governativa ha fatto sapere che tali comitati discutono comunque di politiche che diventano leggi ed è qui che potrebbero sorgere le difficoltà. Secondo le proposte dello Sinn Féin, tutti i partiti politici con membri nell’Assemblea o a Westminister sarebbero stati invitati a nominare un rappresentante per far parte di speciali commissioni dell’Oireachtas. I politici del Nord possono partecipare alla Commissione per l’attuazione dell’Accordo del Venerdì Santo e i rappresentanti dello Sinn Féin, dell’SDLP e dell’Alliance Party lo fanno regolarmente.

Gli unionisti, sebbene invitati, non partecipano.

Durante la riunione di oggi del Comitato per la riforma del Dáil, i membri dello Sinn Féin MacLochlainn e Aengus Ó Snodaigh hanno fatto appello agli altri partiti affinché si unissero alla proposta. Tuttavia, secondo le fonti, il capogruppo del governo e deputato del Fianna Fáil Jack Chambers, il deputato del Fine Gael Brendan Griffin e il laburista Duncan Smith si sono espressi contro. Chambers avrebbe espresso preoccupazione per le implicazioni sul sistema d’Hondt per l’assegnazione dei membri delle commissioni tra i partiti nell’Oireachtas, nonché per le preoccupazioni legali e costituzionali. Durante l’incontro si è anche appreso che i TD e i Senatori che desiderano essere membri di commissioni speciali ne risentiranno e sono state espresse preoccupazioni per la mancanza di consultazioni con gli altri partiti del Nord. Dieci TD – quelli del Fianna Fáil, Fine Gael, Green Party, Laburisti e Socialdemocratici e il TD indipendente Cathal Berry – hanno votato contro la proposta dello Sinn Féin. Il TD di People Before Profit Gino Kenny e la TD indipendente Carol Nolan hanno votato con tre TD dello Sinn Féin a favore.

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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