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Corea del Nord: truppe in allerta per manovre USA, “Rischio guerra”

NKOREA-KIM-HEALTH(AGI) – Seul, 9 mar. – Cresce la tensione nella penisola coreana. Mentre Pyongyang non ferma i preparativi per il lancio di un satellite -che secondo Washington e Seul e’ in realta’ un missile di lungo gittata in grado di raggiungere in via teorica l’Alaska- le manovre militari congiunte tra Usa e Corea del Sud hanno scatenato l’irritazione del regime, che le considera “una provocazione” e il preludio di un’invasione. Pyongyang ha cosi’ messo in stato d’allerta le sue truppe, tagliato la rete militare di comuunicazione via fax e telefono con la Corea del Sud (l’unico canale aperto tra i due Paesi) e avvertito che ogni tentativo di intercettare il satellite sara’ considerato un atto di guerra. L’allerta militare non fa che aumentare la tensione gia’ alle stelle dopo la minaccia nordcoreana agli aerei civili: Pyongyang giovedi’ ha avvertito di non poter garantire la sicurezza delle linee aeree che solcano i suoi cieli perche’ le manovre militari congiunte tra Corea del Sud e Usa potrebbero causare uno scontro militare; e la minaccia ha obbligato varie compagnie ad alterare le rotte. La sospensione della rete di comunicazione ha impedito di attraversare la frontiera ai sudcoreani che lavorano nel complesso industriale della citta’ nord-coreana di Kaesong, costruita proprio al confine come simbolo della riconosciliazione; e un’ottantina di quelli che dovevano rientrare, sono rimasti bloccati oltre-frontiera. Ogni anno Pyongyang accusa di utilizzare le esercitazioni militari -che quest’anno vedranno impegnati circa 30.000 soldati fino al 20 marzo e simulano una guerra contro al Corea del Nord- come un pretesto per sferrare un attacco. Ma quest’anno la tensione e’ accresciuta dai concomitanti preparativi per il lancio del missile, Taepodong-2, simile a quello lanciato nel 2006. Il regime di Kim Jong-il, rieletto ieri con un voto a cui non ha partecipato alcuna opposizione, sostiene che si tratti di un satellite e ha chiarito esplicitamente che, nonostante le pressioni internazionali, il progetto rimane in piedi: “Sparare al nostro satellite, che ha fini pacifici, significherebbe una guerra”, ha dichiarato un portavoce dell’esercito sul canale televisivo locale. Secondo notizie di stampa, Usa e Giappone potrebbero abbattere il missile qualora venisse effettivamente lanciato (presumbilmente prima che si costituisca la nuova Assemblea Popolare Suprema, il Parlamento): nessun governo ne ha parlato esplicitamente, ma Usa e Giapopne, e anche la Corea del Sud rintengono che non ci sia differenza tra un satellite e il lancio di un missile (utilizzano infati la stessa tecnologia) e che dunque si tratti di una violazione delle risoluzioni Onu. L’obiettivo di Pyongyang invece e’ quello di consolidare il potere del regime comunista e richiamare l’attenzione della nuova amministrazione statunitense, alla vigilia dei negoziati a sei, congelati due mesi fa.

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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