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L’ultranazionalismo incrocia le spade in Alberta quando Ottawa ricatta la provincia

Downing ha affermato che è giunto il momento per WEXIT, AIP, FCP e gli altri gruppi indipendentisti di unirsi

Il leader dell’Alberta per la Wexit, Peter Downing, ha fatto sapere che è giunto il momento per i diversi gruppi ultranazionalisti della provincia di smettere di combattersi l’un con l’altro e unirsi sotto un unico partito politico. “Il modo più rapido e pratico per difendere l’Alberta è riunire i diversi gruppi separatisti per diventare un unico partito unito per l’indipendenza dell’Alberta”. Ma Downing ha anche detto che il nuovo partito dovrebbe includere la propria organizzazione WEXIT, l’Alberta Independence Party, il Freedom Conservative Party of Alberta e Alberta First, all’interno del United Conservative Party, con tutti gli altri gruppi non registrati che sostengono l’autodeterminazione. L’appello all’unico fronte comune fatto da Downing è stato accolto favorevolmente dal presidente del Freedom Conservative Party, Bill Jones, che ha ammonito non devono esserci “condizioni” e che ognuna delle parti in trattativa “deve mettere tutto sul tavolo perché funzioni”. Finora i precedenti appelli per unire la costellazione del movimento sovrano dell’Alberta non hanno avuto successo. L’ex presidente del partito di indipendenza dell’Alberta, Todd Beasley, ha chiesto una fusione nell’ottobre del 2019, ma è stato deposto dalla carica poco dopo. I Freedom Conservatives hanno pubblicato un “Piano in 5 punti” per unire i partiti sovrani nel dicembre 2019, ma è stato respinto da Downing. “Il FCP non ha mai ritirato l’offerta”, ha detto Jones. “È sempre stata un’offerta aperta”. Alla domanda sul perché abbia abbandonato la sua opposizione a una fusione, Downing ha detto  che si trattava di una serie di elementi, tra cui la potenziale eliminazione da parte del governo federale della miniera di idrocarburi di Teck Frontier. Temono che la commissione per il commercio equo e solidale della provincia fornirà raccomandazioni  in questa direzione “senza alcun dente” –  commissione che risponde direttamente al governo del primo ministro canadese Justin Trudeau –  e Downing accusa l’improvviso “ammmorbidimento” del premier conservatore albertano, Jason Kenney, di combattere Ottawa per il futuro dell’industria petrolifera e del gas nella provincia. “Lui (Jason Kenney) ha abbandonato l’Alberta – ha detto alla stampa il tenace ex ufficiale di polizia che addebita al governo liberale di Justin Trudeau lo “spopolamento della razza bianca anglosassone” e ha aggiunto – ha imperdonabilmente inclinato la nostra industria energetica”.

Protestors gather as Liberal leader and Canadian Prime Minister Justin Trudeau takes part in a rally as he campaigns for the upcoming election, in Calgary, Alberta, Canada October 19, 2019. REUTERS/Stephane Mahe

Tuttavia, un’altra potente voce della galassia nazionalista della regione, Patrick Reilly dell’Alberta Independence Party (AIP), ha respinto le richieste di fusione e ha invitato il popolo secessionista a raccogliersi nella sua organizzazione partitica. “WEXIT non è in realtà un partito politico provinciale e l’AIP non può unire un’organizzazione che non è un partito politico”, ha voluto spiegare Reilly. “Il Partito dell’Indipendenza incoraggia tutti i sostenitori dell’indipendenza, compreso il popolo della Wexit, a unirsi a noi e aiutare a formare e far crescere il partito. Pensiamo che sia un uso migliore degli sforzi delle persone rispetto alla raccolta di firme per un nuovo partito come sta facendo Downing. L’Alberta Independence Party è aperto a lavorare con qualsiasi gruppo a favore dell’autodeterminazione e sta già collaborando attivamente con diversi soggetti per l’ampliamento di questa piattaforma popolare”. WEXIT non è un partito politico registrato con un dirigente o con deputati eletti, ma sta conducendo una vibrante campagna civica nella rete di  Elections Alberta (l’officina politica indipendente a latere dell’Assemblea legislativa dell’Alberta, responsabile della gestione delle elezioni provinciali, delle elezioni suppletive, e soprattutto dei referendum all’interno della provincia canadese). Dalle elezioni provinciali del 2019, le tre organizzazioni si sono messe in competizione l’una con l’altra per emergere come la principale voce dell’indipendenza nella regione.

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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