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Il capo del gruppo Natwest: Sposteremmo il quartier generale a Londra in caso di indipendenza scozzese

L’amministratore delegato del gruppo NatWest, proprietario della Royal Bank of Scotland, ha ribadito che l’istituzione sposterebbe la sua sede da Edimburgo a Londra in caso di indipendenza della Scozia. Alison Rose ha detto che la banca di Edimburgo è “sempre stata molto chiara” che il suo bilancio sarebbe “troppo grande” per una Scozia indipendente. I suoi commenti sono venuti in risposta a una domanda riguardante la strategia della banca nel caso in cui le elezioni scozzesi della prossima settimana restituiscano una vittoria di maggioranza per lo SNP e portino infine a un referendum sull’indipendenza scozzese. Parlando mentre la banca ha svelato un utile operativo prima delle tasse di 946 milioni di sterline per il primo trimestre, la signora Rose ha detto: “Come sapete, siamo neutrali sulla questione dell’indipendenza scozzese – è qualcosa che deve decidere il popolo scozzese. Siamo stati molto chiari, ed è riconosciuto da importanti nazionalisti, che nel caso in cui ci fosse l’indipendenza della Scozia, il nostro bilancio sarebbe troppo grande per un’economia scozzese indipendente, e sposteremmo la nostra sede legale… a Londra”. La signora Rose ha insistito, tuttavia, che una tale mossa non influenzerebbe l’impegno della banca in Scozia, dove è uno dei più grandi datori di lavoro del settore privato del paese e sostenitori di imprese e famiglie. “È davvero solo la dimensione del bilancio a quel punto, su cui siamo stati molto chiari. La questione dell’indipendenza scozzese è per il popolo scozzese”. La finanza è la più grande industria privata onshore in Scozia. “Nel 2017, il settore finanziario ha rappresentato il 19,3% del totale delle imprese in Scozia (34.030 imprese) e il 17,2% dell’occupazione (333.460 dipendenti)”

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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