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L’indipendentismo marcia a Glasgow

La marcia, organizzata da All Under One Banner, è partita da Kelvingrove Park intorno alle 12.15 di sabato

Migliaia di scozzesi favorevoli all’indipendenza hanno marciato sabato a Glasgow, chiedendo un secondo referendum sulla separazione dal Regno Unito. Organizzata dal gruppo All Under Same Banner, che promuove un secondo voto sull’indipendenza soprannominato indyref2, la marcia è partita dal Kelvingrove Park. I dimostranti hanno gridato la loro richiesta di indipendenza per le strade di Glasgow e il corteo si è concluso nella centrale George Square. Il Primo Ministro Nicola Sturgeon, il cui Scottish National Party (SNP) è uscito forte dalle elezioni locali del 5 maggio, ha promesso un secondo voto entro la fine del 2023. L’SNP è rimasto il più grande partito in Scozia, ma i conservatori scozzesi hanno perso il secondo posto a favore dei laburisti dopo aver perso molto terreno nelle elezioni. Il partito laburista ha conquistato un totale di 454 seggi comunali, consolidando la propria posizione, mentre i conservatori scozzesi ne hanno persi 62, per un risultato di 215.

L’AUOB ha rilasciato una dichiarazione di intenti prima dell’evento: “Sabato marceremo per l’indipendenza e manifesteremo a George Square. Assicuratevi di partecipare a questa manifestazione nazionale che darà forza al movimento extraparlamentare, esprimerà la nostra sfida al dominio di Westminster e chiederà l’intervento del Parlamento scozzese.

Siate presenti”.

Gli striscioni riportavano il tema dell’indipendenza come baluardo per proteggere il servizio sanitario nazionale scozzese e slogan anti-tory accanto alle tradizionali insegne. Secondo il Glasgow Times, il percorso del corteo ha condotto i partecipanti dal West End al centro della città passando per Kelvinway, Gibson Street, Eldon Street, Woodlands Road, Sauchiehall Street, Pitt Street, West George Street, Blythswood Square, West George Street, Nelson Mandela Place, West George Street e George Square.

Il primo referendum che chiedeva agli elettori scozzesi se volessero staccarsi dal Regno Unito si è tenuto nel 2014, appena due anni prima dello storico referendum sull’UE. Il governo dell’allora primo ministro David Cameron aveva promesso una migliore comprensione per gli scozzesi da parte di Westminster e “nuovi ampi poteri” per il Parlamento scozzese. All’epoca, l’SNP, che guidava la campagna per l’indipendenza, aveva piena fiducia che il Paese sarebbe sopravvissuto e sarebbe stato meglio al di fuori del Regno Unito, forte dei giacimenti petroliferi del Mare del Nord, del whisky di malto famoso in tutto il mondo, dei prodotti tessili, dei motori a reazione e di vari servizi bancari e finanziari. Gli scozzesi hanno comunque rifiutato la separazione: poco più di 2 milioni di voti (55,3%) sono stati espressi per rimanere parte del Regno, mentre 1,62 milioni (44,7%) hanno votato per l’indipendenza.

Il primo ministro Boris Johnson e i conservatori scozzesi hanno ripetutamente respinto l’idea dell’indyref2, definendo il referendum del 2014 un evento “unico nella vita” che ha dimostrato che gli scozzesi preferiscono l’unione.

Väinämöinen

Då Som Nu För Alltid https://www.youtube.com/watch?v=bubOcI11sps

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