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Quando il silenzio parlava chiaro: L’Irlanda del Nord, la BBC e la censura nella Gran Bretagna della Thatcher, il libro di Robert J. Savage

Il presidente dello Sinn Féin Gerry Adams e il direttore della pubblicità Danny Morrison parlano con i giornalisti nella zona ovest di Belfast nell'ottobre 1988, quando il ministro degli Interni britannico Douglas Hurd impose un divieto di trasmissione alle organizzazioni proibite

Robert Savage, direttore del programma di studi irlandesi del Boston College, esamina il controverso – e controproducente – divieto di trasmissione di Margaret Thatcher nel suo ultimo libro, Northern Ireland, the BBC, and Censorship in Thatcher’s Britain. È un importante contributo alla comprensione di come il governo britannico abbia cercato di plasmare il modo in cui i Troubles sono stati presentati a un pubblico globale, afferma il dottor Francis Costello.

 

Il volume di Robert J. Savage, Northern Ireland, the BBC, and Censorship in Thatcher’s Britain (Irlanda del Nord, la BBC e la censura nella Gran Bretagna della Thatcher), descrive nei dettagli come il governo della Thatcher abbia cercato di controllare la narrazione dei conflitti nordirlandesi attraverso la manipolazione dei media britannici con l’uso della censura. Il libro di Savage fa seguito al suo precedente lavoro The BBC’s Irish Troubles: Television, Conflict and Northern Ireland, che raccontava come la BBC, finanziata con fondi pubblici, coprisse il conflitto nordirlandese attraverso il mezzo televisivo. Il suo ultimo volume attinge abilmente e scrupolosamente a un’ampia gamma di fonti divenute pubblicamente accessibili dopo il suo precedente lavoro pubblicato nel 2015. Scrivendo dal punto di vista di uno storico professionista, Savage mostra come la signora Thatcher abbia cercato di presentare in modo più positivo al pubblico la sua politica per l’Irlanda del Nord, manipolando al contempo il modo in cui i media televisivi britannici hanno coperto i Troubles durante il turbolento decennio degli anni Ottanta, in uno Stato nordirlandese assediato dalla combinazione di violenza paramilitare e ufficiale. All’inizio l’autore racconta come la diffusa repulsione mostrata nei confronti della politica della linea dura del primo ministro Thatcher nel 1981 contro i repubblicani in sciopero della fame all’estero – soprattutto negli Stati Uniti – abbia alimentato il suo desiderio di controllare la copertura sia della BBC che della sua controparte indipendente ITV. Lo fece con il pretesto che le due emittenti stavano supinamente agevolando la macchina propagandistica dell’IRA, trasmettendo immagini simpatiche degli scioperanti della fame mentre morivano, insieme a interviste favorevoli ai loro sostenitori. Tutto ciò, sostiene Savage, ha incoraggiato un più ampio livello di interesse da parte delle reti televisive statunitensi e degli editoriali della stampa tradizionale contro quella che vedevano come una politica disumana da parte del suo governo. Il libro di Savage aggiunge una nuova voce esterna da parte di una persona che conosce il mezzo televisivo in tutta l’isola d’Irlanda. Attingendo a documenti di recente pubblicazione, egli fa luce su come l’assenso di John Hermon, in qualità di Chief Constable della Royal Ulster Constabulary nel 1980, abbia anche guidato gli sforzi per l’imposizione ufficiale della censura nel tentativo di ostacolare l’accesso dello Sinn Féin ai media televisivi. Sebbene gli atti dimostrino che gli sforzi di Hermon furono contrastati da alcuni alti funzionari del Northern Ireland Office in quanto impraticabili e potenzialmente dannosi per l’immagine della Gran Bretagna come democrazia nell’arena internazionale, l’arrivo di Margaret Thatcher come Primo Ministro portò la spinta a una marcia in più. Il suo odio per l’IRA e lo Sinn Féin si dimostrò più che pari a quello di Hermon e fu particolarmente motivato dall’assassinio da parte dell’IRA del suo stretto alleato politico Airey Neave nel 1979. La Thatcher era determinata a raggiungere il suo obiettivo di censurare lo Sinn Féin, a prescindere da quali fossero le reazioni contro di esso. Il suo governo si avvalse anche del divieto imposto dal governo irlandese all’accesso dello Sinn Féin all’etere pubblico nella Repubblica. Nel 1988 Douglas Hurd, in qualità di Ministro degli Interni britannico, annunciò una direttiva che imponeva alla BBC e alla ITV di “astenersi dal trasmettere dichiarazioni dirette di rappresentanti di organizzazioni proibite dall’Irlanda del Nord e dalla Gran Bretagna da parte di rappresentanti dello Sinn Féin, del Republican Sinn Féin e dell’UDA”. È da notare che, mentre l’UDA è stata inclusa nella direttiva del governo, l’organizzazione paramilitare lealista – che aveva trascorso i due decenni precedenti a dirigere una campagna di omicidi casuali contro la popolazione cattolica – in realtà non è stata messa fuori legge fino al 1992, solo due anni prima di seguire l’IRA nel dichiarare un cessate il fuoco formale nel 1994. Mentre il divieto del governo diventava realtà, Savage fornisce un utile spaccato degli scambi interni tra il NIO (Northern Ireland Office) la Thatcher che precedevano il divieto, riguardo al fatto che l’ordine avrebbe effettivamente messo in riga lo Sinn Féin. Cita come un alto funzionario sostenesse che negare a “portavoce dello Sinn Féin così articolati come Danny Morrison” la possibilità di “fare piazza pulita dei loro avversari meno articolati” avrebbe fatto poco per porre fine al conflitto. Al contrario, sosteneva che era più probabile che scoraggiasse “attività più costituzionali, compreso il dibattito pubblico”. È davvero un peccato che queste “attività più costituzionali” siano state ostacolate fino a sei anni dopo, quando il governo ha revocato il divieto in seguito al cessate il fuoco dell’IRA del 1994 e le voci dei rappresentanti dello Sinn Féin hanno potuto essere ascoltate in televisione e alla radio. Il fatto che ci si chieda se il conflitto avrebbe potuto essere concluso prima, con grande dispiacere dei securocrati del governo britannico, è confermato dall’osservazione del defunto leader dell’Ulster Unionist Party James Molyneaux: “Un cessate il fuoco prolungato dell’IRA potrebbe essere la cosa più destabilizzante che sia accaduta all’unionismo dai tempi della partizione”.

Francis Costello è autore di The Irish Revolution and Its Aftermath: 1916-1923 e di libri su Terence MacSwiney e Michael Collins.

 Northern Ireland, the BBC, and Censorship in Thatcher’s Britain di Robert J. Savage è pubblicato da Oxford University Press, 2022.

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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