1916-2016Distretto NordFree StateHeimatSignificar Per VerbaVisioni e Metalinguaggi

Teatro: a Glasgow va in scena Rebellion. La rivoluzione riprende forma. Una meravigliosa play di Phil Mac Giolla Bhain

Un’altra notte di successo di pubblico sta arrivando a Glasgow che ha già applaudito uno spettacolo radicato negli eventi di Dublino avvenuti un secolo fa, ma contenente una visione molto moderna di come gli istinti ribelli sarebbero o saranno stati incanalati nel ventunesimo secolo. L’opera di Phil Mac Giolla Bhain è magnifica. Eseguita tra i cornicioni di un night club dal gruppo di lavoro teatrale, ‘Sweet for Addicts’, – una compagnia teatrale non-profit, ma che nessuno avrebbe scambiato con altre più blasonate e commerciali. Diretto dal membro fondatore di SfA, Mark Williamson, che ha abilmente intrecciato le fila degli eventi a Dublino nel 1916 con le questioni dei giorni moderni su potere, controllo, femminismo, bigottismo, classe e cyber-sovversione.

Gli elementi che hanno attirato l’attenzione di questo caldo pubblico di Glasgow, in particolare il personaggio hooligan dei Rangers che è il bersaglio di molte battute. La play non può viaggiare molto oltre la Scozia o Belfast, ma il nucleo della storia potrebbe essere raccontato, ad esempio, a Kilburn o ovunque, oppure a Londra nella più ampia diaspora irlandese.

Taryam Boyd interpreta sia Tom Murphy, un giovane attivista dell’IRA del 1916, visto principalmente come prigioniero di guerra nel campo Frongoch “l’Università della Rivoluzione” nel Galles dove si è stato detenuto Michael Collins, e il suo pronipote; nipote nella moderna Scozia, John Brown. Questo giovane brillante non solo usa le sue abilità informatiche per staccare gli strati della sua storia familiare materna, ma sta segretamente lavorando come parte di un gruppo di hacker per smascherare le malefatte di figure potenti; come quella di un politico corrotto, e di uno scrittore dei diritti umani che paradossalmente ha abusato di bambini, e alla fine il primo ministro che ha portato il suo paese alla guerra basandosi su una bugia.

Ribellione, merita un pubblico più ampio, o chissà un adattamento cinematografico o televisivo. Potrebbe essere radicata nel 1916 ma le questioni sollevate sono senza tempo.

Lo stile del gioco di due ore è invincibilmente vecchio stile, con due scene di lungo dialogo ambientate in luoghi che vanno dal tavolo della cucina di Mary al campo di prigionia britannico post Easter Rising in Galles. È impressionante, tuttavia, vedere la compagnia teatrale ‘Sweet For Addicts’, lavorare con persone le cui vite sono state toccate dalla dipendenza delle sostanze stupefacenti, affrontare una fetta della storia della classe operaia irlandese di Glasgow con tale impegno e talento; e se la colonna sonora della produzione di canzoni ribelli ed emotive non riesce a catturare la complessità dei diversi volti dell’oppressione che Mac Giolla Bhain cerca di evocare. Ciò nondimeno ci ricorda la passione per la libertà che ha conquistato l’Irlanda come luogo indipendente del XXI secolo, come nazione europea indipendente e di come la Gran Bretagna dimentichi o stigmatizzi quella passione a suo rischio e pericolo.

Sembra più che tempestiva che la recita di Phil Mac Giolla Bhain per il 2016 di Rebellion debba riapparire a Glasgow nella settimana che segna il ventunesimo anniversario del Good Friday Agreement dell’Irlanda del Nord. Scritto in occasione del centenario della Rivolta pasquale irlandese del 1916, la ribellione non riguarda il processo di pace; ma offre un promemoria dei processi di guerra dietro quel conflitto e di quanto facilmente possano essere riaccesi.

In scena al Websters Theatre, di Glasgow.

Srotolato in due atti – 1916-19 e oggi. Rebellion segue la storia della famiglia irlandese Murphy di Glasgow, il cui antenato Tom ha giocato un ruolo importante nella ribellione del 1916. La pronipote di Tom, Mary, eredita vecchie scatole piene di cimeli di quei tempi; ma nel frattempo, nella moderna Scozia, il marito che sostiene i suoi Ranger le sta mettendo a dura prova la sua resistenza, e suo figlio John, un ragazzino che smanetta sui computer come un dio, mette in scena la sua oscura ribellione attraverso il web contro i poteri britannici del 21° secolo.

 

Related Articles

Close