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Un nuovo libro racconta l’emozionante storia del raid dell’IRA contro la Royal Navy al largo della costa di Cork

I pirati di Ballycotton hanno avuto un ruolo nell'omicidio di Michael Collins?

Le 80 tonnellate di munizioni sbarcate a Ballycotton, nell’East Cork, potrebbero essere state la causa dell’omicidio di Michael Collins, ucciso a Béal na Bláth lo stesso anno.

 

 

 

Un nuovo libro dello storico Tom Mahon racconta la storia di una delle più brillanti azioni militari mai avvenute in Irlanda. Ma ebbe conseguenze terribili per Michael Collins e per il nascente Stato Libero. Cento anni fa, nel marzo 1922, meno di quattro mesi dopo la firma del Trattato anglo-irlandese, l’Irlanda vacillava sull’orlo della guerra civile. Sebbene l’IRA, contraria al trattato, avesse il controllo di gran parte delle campagne, Michael Collins, presidente del governo provvisorio favorevole al trattato, stava metodicamente rafforzando la sua posizione e guadagnando il sopravvento. Poi, come un fulmine a ciel sereno, l’IRA anti-Trattato di Cork catturò una nave che trasportava armi della Royal Navy, la Upnor, in alto mare. Scendendo a terra a Ballycotton, portarono via 80 tonnellate di munizioni, costituite da migliaia di casse di fucili, mitragliatrici, revolver ed esplosivi. Non c’è da stupirsi che uno dei “pirati”, Mick Murphy, abbia esclamato con gioia: “La fottuta guerra è finita”. Il Southern Star definì il sequestro “sensazionale”, ma la notizia risuonò ben oltre Cork; l’Irish Independent lo definì “un’impresa sorprendente”, a Londra il Times parlò dell’incidente come di “un colpo intelligente e audace” e persino il New York Times osservò che si trattava di un “affare sensazionale… portato avanti con grande audacia”.

In un attimo Michael Collins e il suo governo apparvero molto vulnerabili e il destino del Trattato era in bilico. A Whitehall regnava la costernazione: le autorità incolparono erroneamente Tom Barry, il comandante della leggendaria Colonna Volante di West Cork. Il generale Nevil Macready, comandante britannico uscente in Irlanda, paragonò il panico a Downing Street allo scoppio della Prima Guerra Mondiale: “La dichiarazione di guerra del 1914 non fu nulla rispetto alla selvaggia eccitazione conseguente alla cattura del signor Barry di una delle navi da guerra di Sua Maestà”. Macready si preoccupò che: ‘questo sequestro porta la bilancia pesantemente contro il Governo Provvisorio’.

Tuttavia, nessuno fu più scioccato di Michael Collins. Quando Macready incontrò Collins lo “trovò in uno stato d’animo molto ansioso”. Anche se aggiunse sarcasticamente: “Il povero Michael è angosciato dal fatto che consegniamo armi al signor Barry di Cork da un “uomo di guerra” e non gliene diamo”.

Fu un’operazione quasi impeccabile nella sua pianificazione ed esecuzione che cambiò il corso della guerra civile irlandese.

Winston Churchill la definì “brillantemente concepita” aggiungendo “gli irlandesi hanno un genio per le cospirazioni”. Mentre un furioso Michael Collins accusò gli inglesi di aver deliberatamente armato i suoi nemici dell’IRA. In effetti, è molto probabile che il proiettile che lo uccise provenisse dall’Upnor.

Il libro, The Ballycotton Job riporta drammaticamente in vita questa storia a lungo dimenticata. Per la prima volta tutti i fili dell’avventura, con il suo cast di personaggi eterogenei, vengono intrecciati insieme, dando vita a un racconto avvincente. È la prima descrizione completa del sequestro dell’Upnor, degli eventi che lo portarono e delle conseguenze dell’operazione. Basato su anni di ricerche d’archivio, racconta la storia da una prospettiva sia irlandese che britannica. La narrazione, dal ritmo incalzante, è animata da dialoghi e dettagli ottenuti da interviste storiche con molti dei partecipanti.

 

Let

Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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