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Il Canada chiede scusa ai nativi

Fontaine: “Accettiamo con spirito di pace e riconciliazione”

il canada chiede scusa ai nativiIl Canada ha chiesto scusa alle comunità aborigene per avere tentato nel passato di cancellare la loro cultura attraverso un’azione che più di qualcuno ha definito un vero e proprio “olocausto canadese” nascosto dalla storia e per anni negato. Le scuse sono state accettate dai leader nativi “in uno spirito di speranza e di riconciliazione” durante una toccante cerimonia in parlamento.
Per la prima volta il Canada ha quindi chiesto ufficialmente scusa agli indiani nativi delle cosiddette First Nations, Inuit e Meticci per gli abusi compiuti su centinaia di migliaia di loro, e per le violenze di cui sono stati vittime almeno 150mila bambini indigeni.
Il primo ministro Stephen Harper, con voce spesso rotta dall’emozione, ha presentato alle comunità indiane native le scuse di Stato per una vicenda dai contorni inquietanti. Dopo di lui sono intervenuti tutti gli altri leader offrendo tutti le scuse ai rappresentanti nativi presenti nell’aula parlamentare. Particolarmente commosso il leder dell’Ndp, Jack Layton, il quale ha detto che “questo di oggi è solo il primo passo verso una riconciliazione nazionale”.
Ha quindi preso la parola Phil Fontaine, il chief delle First Nations il quale ha ricordato che “oggi è avvenuto ciò che sembrava solo poco tempo fa impossibile”. Fontaine ha detto che “la nostra presenza qui oggi ci dice che la nostra sopravvivenza come popolo è assicurata per sempre” e ciò costituisce “una nuova alba nella relazione tra noi ed il resto del Canada”. Fontaine ha quindi accettato le scuse ufficiali del primo ministro a nome dei canadesi “con un messaggio di pace e di riconciliazione. C’è ancora da lavorare, ma ora sappiamo che lo faremo insieme”.
Una decina di anni fa il governo ammise che abusi fisici e sessuali erano stati compiuti in 132 scuole del Canada su oltre 150mila bambini delle Prime Nazioni, strappati alle famiglie e rinchiusi nelle cosiddette “scuole residenziali”. Ma questa è la prima volta che il Canada presenta scuse formali agli aborigeni per questi drammatici eventi, che lo Stato ha cercato di ignorare per anni.
Dopo aver avviato un’inchiesta, il governo ha cominciato ad ammettere le proprie responsabilità, fino a decidere lo scorso settembre di stanziare quasi due miliardi di dollari come compenso per gli aborigeni. Da allora ad oggi sono stati risarciti oltre 64mila nativi, mentre hanno chiesto il compenso in più di 92mila.
Le scuse di Stato di ieri fanno seguito all’istituzione di una Commissione per la Verità e la Riconciliazione, insediatasi il primo giugno, che ha il compito di proseguire nella ricerca della verità esaminando caso per caso. Tra le figure più attive nel denunciare l’olocausto canadese il reverendo Kevin Annett, 64 anni, autore tra l’altro di un documentario intitolato “Nascosto dalla Storia”.
In esso Annett denuncia tra l’altro che oltre il 95% dei 2 milioni di indiani nativi che vivevano sulla West Coast canadese sono stati uccisi, mentre ne sono morti altri 10 milioni per le condizioni di vita estreme a cui erano stati costretti.
Al momento sono circa 800.000 i nativi rimasti in Canada.
Come il leader dell’Ndp Layton ha detto, quello di ieri è solo il primo passo verso una riconciliazione completa.
Tra l’altro, per 90mila di queste persone che sono state strappate alle loro famiglie nell’arco di un secolo, praticamente dal 1870 fino al 1970, per essere “cristianizzati e civilizzati” sono previsti anche dei risarcimenti finanziari.
Tra essi figurano non solo molti dei sopravvissuti, ma anche discendenti.
Ottawa ha già stanziato un fondo che si aggira sui due miliardi di dollari e verrà ripartito al più presto.

Tratto da Corriere Canadase

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René Querin

Di professione grafico e web designer, sono appassionato di trekking e innamorato dell'Irlanda e della sua storia. Insieme ad Andrea Varacalli ho creato e gestisco Les Enfants Terribles.

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