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Brexit: il Regno Unito vorrebbe eludere il confine nel Mare d’Irlanda. Si complica il bilaterale di marzo con l’UE

Downing Street sta accusando l’UE di essere confusa nei suoi piani per un accordo commerciale post-Brexit, nell’ultimo atto di deterioramento delle relazioni prima dell’avvio dei colloqui il mese prossimo.

Boris Johnson, presenterà anche il suo progetto per un accordo commerciale con gli Stati Uniti la prossima settimana, che alle orecchie degli osservatori suona come una mossa progettata per accumulare ulteriore pressione su Bruxelles. Tuttavia, fonti dell’UE considerano gli ostili briefing come un bluff del team del primo ministro, affermando che i loro piani di pre-negoziazione sarebbero invece “sulla buona strada”.

Sia il governo che l’UE sveleranno i loro mandati negoziali questa settimana, dunque prima che le due parti si riuniscano per i bilaterali all’inizio di marzo. Tuttavia, entrambe le parti sono anche preoccupate per il crollo iniziale della prima fase, dopo una serie di scontri avvenuti ancor prima che le discussioni siano iniziate.

Il conflitto è incentrato sulla misura in cui Bruxelles esigerà che la Gran Bretagna si attenga alle regole dell’UE nell’ambito di un accordo. Johnson e il suo capo negoziatore, David Frost, hanno affermato di non avere alcuna intenzione di adeguarsi e di essere pronti all’interruzione delle trattative che ne potrebbe seguire.

Fonti del governo hanno affermato che il Regno Unito accuserebbe l’UE di privare la Gran Bretagna di accordi che ha già offerto ad altri paesi al di fuori del blocco. Raddoppierà le accuse sull’UE dopo un’offerta – negata dal capo negoziatore di Bruxelles Micheal Barnier – per concedere al Regno Unito un accordo di tipo canadese (CETA), che consentirebbe alla Gran Bretagna di allontanarsi dalle norme dell’UE in futuro. Tuttavia, l’UE insiste sul fatto che la vicinanza della Gran Bretagna e le dimensioni del suo commercio hanno sempre comportato che tale offerta dipendesse dalla sua volontà di adottare misure di “parità di condizioni”, progettate per mantenerla allineata ad alcune norme del blocco.

Le proposte negoziali di Downing Street saranno firmate da un comitato di ministri del gabinetto di Johnson martedì e pubblicate giovedì. I colloqui saranno divisi tra Bruxelles e Londra, un fatto che viene anche pompato come una grande vittoria da Downing St. Gli “insiders” dagli ambienti del governo, accusano l’UE di essere ostacolata dall’indecisione e distratta dai colloqui sul bilancio del blocco. Una versione dei fatti che è però stata respinta dall’UE, che invece insiste chiedendo di attendere perché i piani di Bruxelles emergeranno questa settimana, come previsto.

Ci sono stati anche disaccordi sul confine con l’Irlanda del Nord e la Grecia ha persino usato i colloqui per intensificare la sua campagna per il ritorno dei Marmi del Partenone.
Una fonte di Downing Street ha dichiarato: “Abbiamo lasciato l’UE il 31 gennaio in linea con il risultato del referendum. Riacquistiamo piena indipendenza per il popolo del Regno Unito alla fine di quest’anno: la trattativa riguarda la definizione dei termini in base ai quali lo facciamo”.
Sembrerebbe, infatti, che il team sulla Brexit di Johnson sia stato incaricato di elaborare piani per “aggirare” il protocollo dell’Irlanda del Nord nell’accordo di uscita, secondo quanto pubblicato stamattina dal Sunday Times.

I funzionari della “Task-force Europe” – che è diretta da David Frost – stanno cercando di eludere i controlli del Mare d’Irlanda sulle merci che passano dalla Gran Bretagna all’Irlanda del Nord, secondo il giornale.

Soprattutto, il rapace team unionista spiega che Suella Braverman, la nuova procuratrice generale del Regno Unito, potrebbe aver bisogno di fornire una nuova consulenza legale per giustificare l’azzardata mossa di ripiego sul confine irlandese.

Fonti hanno riferito al Sunday Times che la Braverman è stata nominata perché il suo predecessore Geoffrey Cox non era disposto a intraprendere tale salto nel buio a suo nome.

Intanto, lo scorso mercoledì la Francia ha ribadito di quanto sia indispensabile che i negoziati su una futura relazione commerciale tra la Gran Bretagna e l’UE includano i controlli doganali nel solo Mare d’Irlanda.

Johnson ha siglato un accordo di divorzio con l’UE lo scorso ottobre che lascia l’Irlanda del Nord all’interno dell’area doganale del Regno Unito, ma tutte le procedure dell’UE secondo il documento si dovrebbero applicare alle merci che arrivano nelle sei contee nordirlandesi.

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