Gli irriducibili della Real Ira ricompaiono Ora si rischia una nuova militarizzazione
da Belfast, Andrea Varacalli – Avvenire
Da circa sei settimane, a causa delle crescenti minacce dei nuclei dissidenti, sono tornate ad essere attive nel Nord le Unità di intervento rapido e di intelligence
“The Dirty War” (“La guerra sporca”). La storia nordirlandese fatta di spie, esecuzioni e truppe d’élite come la Sas e sbarchi d’armi sulle coste dell’isola. L’assassinio politico, la licenza di “sparare per uccidere”. Dopo gli accordi del Venerdì santo e quindi il lungo cammino verso la risoluzione del conflitto, acronimi come Fru (Force Research Unit), Sas (Special Air Service) e Srr (Special Reconnaissance Regiment) erano spariti dall’attualità nelle sei contee. Ora no. A causa della minaccia “dissidente ” repubblicana di formazioni come la Real Ira, il Continuity Ira, e Inla, in gran segreto a gennaio Sir Hugh Orde, capo plurimedagliato della polizia nordirlandese ed ex “supercop ” della metropolitan police, ha chiesto al governo britannico il reinserimento delle forze speciali.
Lo “sparare per uccidere” è un ricordo ancora recente per chi ha perso nelle comunità cattoliche dei civili innocenti e parenti. Da circa sei settimane in Ulster sono di nuovo attive le unità d’intervento “rapido” e d’intelligence. “La commissione indipendente per il monitoraggio (Imc) lo scorso novembre ci ha messo in guardia da un imminente attacco repubblicano “, aveva detto Sir Orde giovedì tra una tempesta di domande di spiegazione da parte nazionalista. Allo Sinn Fein e ai cattolici moderati del Sdlp, il capo della polizia aveva aggiunto: “Non sono tenuto a darvi spiegazioni”. S’infiamma Gerry Adams che si lascia scappare nello stesso giorno: “Non sottovalutate le conseguenze”. Facciamo un passo indietro. È dicembre. Miliardi di sterline per un bunker ultra-tecnologico. È il nuovo quartier generale dell’Mi5, adesso a pieno regime nella provincia. “Il 70% delle attività dei servizi segreti nel Regno Unito sono dirette al terrorismo irlandese”, fanno sapere dall’agenzia, alla faccia del terrorismo islamico.
Trasloco allora. Dal Tamigi – “perché troppo pericoloso si diceva” – fino a Holywood, contea di Down, Irlanda del Nord. Dieci chilometri da Belfast. “E la sovranità? E la risoluzione del conflitto?”, ha urlato il leader cattolico- nazionalista Mark Durkan all’indirizzo del premier durante il question time a Westminster. La tragedia di sabato mostra e squarcia invece uno scenario che forse molti ignoravano. Le truppe inglesi continuano, più o meno segretamente, a coadiuvare la polizia nordirlandese nelle operazioni speciali in Irlanda del Nord, dove la Real Ira ricalca il tradizionalismo repubblicano e la lotta armata per l’unificazione nazionale.