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Gerry Adams: Perché Arlene dovrebbe lasciare il Fermanagh?

I leader passati e presenti del DUP stanno attualmente cantando lo stesso inno nel valutare le tensioni intorno al rifiuto unionista del protocollo irlandese.

L’affermazione di Peter Robinson in un recente articolo del Belfast News Letter che “siamo pericolosamente vicini a una linea che, se superata, ci chiuderà tutti in uno schema fin troppo familiare alla mia generazione” sarebbe giustamente nel mirino dagli avversari politici e da alcune sezioni dei media se fosse stata pronunciata da un rappresentante dello Sinn Féin. Il leader del DUP e primo ministro Arlene Foster ha detto a RTE che è “pericoloso quando la gente pensa di essere messa da parte e non ascoltata”.

Peter Robinson dice che gli unionisti “sono più alienati di quanto abbia visto in qualsiasi momento nei miei 50 anni in politica”. Egli omette la campagna contro i diritti civili negli anni ’60; i pogrom nel 1969; lo sciopero della UWC nel 1974; lo sciopero guidato dal DUP nel 1977; la reazione all’accordo anglo-irlandese del 1985; la rabbia per la dichiarazione di Downing Street e il rifiuto dell’accordo del Venerdì Santo nel 1998. La sua affermazione che c’è un pericolo che per alcuni unionisti tutto questo porterà ad un “allontanamento dagli accordi politici” che potrebbe poi essere “sfogato in modo più robusto”, se presa insieme all’avvertimento di pericolo della Foster, deve essere presa seriamente.

Il resto di noi è ben consapevole della relazione simbiotica tra l’unionismo politico, il suo uso del linguaggio e il ruolo dei gruppi paramilitari come l’UVF, l’UDA e l’Ulster Resistance nel conflitto.

Le parole sono importanti. I leader che permettono lo sviluppo di un vuoto non possono essere sorpresi se altri lo riempiono. Quelli che creano deliberatamente tali vuoti per i propri fini politici di partito stanno giocando con il fuoco.Il defunto David Ervine (leader del PUP, la vetrina politica della UVF) era chiaro nella sua denuncia del ruolo del DUP nello sfruttare le ansie lealiste. I suoi successori farebbero bene a leggere le sue parole.

Arlene Foster parla di lasciare il Nord nel caso di un sì al referendum per un’Irlanda unita, parla di sentirsi a proprio agio a vivere nel Fermanagh “anche se i nazionalisti sono la maggioranza”. Ma continua dicendo: “Non vedo come potrei essere britannica nel Fermanagh, in un’Irlanda Unita, perché per la stessa definizione non sei più britannico perché vivi in uno stato tutto irlandese”.

Non vedo alcun motivo per cui Arlene debba lasciare il Fermanagh. Questa sarà la sua decisione, naturalmente, non la mia. Ma il Fermanagh è la sua casa, indipendentemente dal suo futuro status costituzionale. Perché qualcuno che ha sofferto durante il conflitto ed è sopravvissuto come lei lascerebbe volontariamente un posto così bello e pacifico semplicemente perché farebbe parte di un’Irlanda unita è degno di un’analisi più profonda. Forse Arlene dovrebbe eloborare.

Ho vissuto tutta la mia vita sotto il dominio britannico, compresi decenni di occupazione militare britannica. Mi sono stati negati i miei diritti civili, compresi fino ad oggi i miei diritti di lingua irlandese. Sono stato imprigionato per anni senza accuse o processi, censurato, aggredito in custodia e per strada. Mi hanno sparato. Vivo ancora oggi sotto minacce di morte. La mia casa è stata bombardata. Non ho mai pensato di andarmene. Questa è anche la mia casa.

E’ anche la casa dei gruppi di giovani, alcuni dei quali bambini, che stanno attaccando la PSNI. Non avranno altra scelta che rimanere. Che futuro avranno? Perché stanno attaccando la polizia? I leader unionisti dicono che è a causa del funerale di Bobby Storey. Sciocchezze.

Nel suo articolo su News Letter Peter Robinson ha parlato di “odore di tradimento nell’aria”. Quell’odore viene da un governo inglese che ha imposto la Brexit contro la volontà democratica della maggioranza della gente del Nord. Viene dal rifiuto del DUP del voto democratico della gente del Nord di rimanere nell’UE. Viene anche da una posizione del DUP che ha fatto un pasticcio di ogni successivo negoziato sulla Brexit prima di essere abbandonato dai Tories quando hanno firmato il protocollo irlandese. Eppure Boris Johnson, il grande traditore, è abbracciato dalla leader del DUP quando viene in visita al Nord.

Boris Johnson si preoccupa dei giovani lealisti? Naturalmente no. Lo fanno i partiti unionisti?
E noi?

Gerry Adams

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