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Madrid ha chiesto al Regno Unito di proseguire il processo del mandato d’arresto europeo contro Clara Ponsatí

La Brexit ha avuto un impatto complesso sul caso della Spagna contro i leader catalani per l’indipendenza che sono rifugiati in esilio. Ieri, il giudice spagnolo Pablo Llarena ha chiesto al Regno Unito di proseguire il processo del mandato d’arresto europeo contro Clara Ponsatí. L’ex ministro dell’istruzione alla Generalitat de Catalunya, Ponsati è diventata deputata al Parlamento europeo e coperta dall’immunità parlamentare nel fine settimana – come conseguenza della Brexit – ma il giudice di Madrid,  Llarena, ritiene che, come residente scozzese, non è più coperta nel Regno Unito da tale immunità, che si applica solo ai membri dell’UE stati.

Ha quindi deciso di chiedere al Parlamento europeo di revocare la sua immunità “il più urgentemente possibile” per i paesi all’interno del territorio dell’UE, mantenendo contemporaneamente il mandato della Spagna per l’arresto dell’ex ministro senza la necessità di una deroga. È lo stesso approccio duplice che ha già applicato nei casi di altri due deputati catalani, Carles Puigdemont e Toni Comín.

Llarena ritiene che il ministro in esilio goda dell’immunità parlamentare, ma che questo status “non copre il territorio di (Regno Unito)”. Per questo motivo, questo lunedì ha invitato le autorità britanniche a proseguire l’elaborazione del mandato di arresto e a prendere in considerazione il rafforzamento delle misure precauzionali contro Ponsatí “per impedire la sua partenza in un altro paese”. Da sabato, quando è entrato in vigore l’accordo di recesso dalla Brexit, Llarena afferma che “l’immunità dei parlamentari UE non è una norma applicabile nel territorio di detto paese”.
La tesi del giudice spagnolo sottolinea che non è necessario convertire il caso in un’estradizione regolata dal trattato bilaterale tra la Spagna e il Regno Unito. Al contrario, ricorda che, ai sensi dell’accordo sulla Brexit, i warrant  europei già emessi, come quello di Ponsatí, “devono continuare a essere trattati, nell’ambito della cooperazione giudiziaria in materia penale”.

Allo stesso tempo, il giudice riconosce la sua immunità nel territorio dell’UE – ad eccezione della Spagna – e pertanto ha deciso di chiedere al Parlamento europeo una rinuncia a questo status, al fine di poter continuare il processo di estradizione.

Lo stato dell’insegnante universitario di St Andrews in Spagna, secondo il giudice, è lo stesso di quello di Puigdemont e Comín: non c’è bisogno di una rinuncia perché non ha immunità parlamentare nel territorio spagnolo, dove si applica la legge nazionale. È stata accusata il 21 marzo 2018, “quasi due anni prima del suo annuncio come deputato eletto”. ”

Di fronte alla nuova situazione, il giudice della Corte suprema spagnola esorta le sue controparti britanniche a rafforzare le misure precauzionali contro Ponsati “se ritengono che vi sia un rischio maggiore che la persona perseguita possa eludere” il processo di estradizione. Il documento del giudice spagnolo avverte che “esiste il rischio che l’imputata lasci il territorio del Regno Unito per stabilirsi in un paese dell’UE in cui è coperta dall’immunità”.

Daniel Losada Seoane

Llibertat presos polítics

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