Askatasuna Aurrera

Torra insiste sul “giallo” e rischia grosso. Madrid tenta di escludere il presidente catalano dalle elezioni

L’ufficio del pubblico ministero generale della Catalogna ha presentato una denuncia contro il presidente della Generalitat, il parlamento regionale, Quim Torra, per non aver eseguito l’ordine della commissione elettorale spagnola (JEC) di rimuovere i fiocchi gialli in onore dei prigionieri politici detenuti nelle carceri di Madrid e tutto il resto della simbologia per l’indipendenza dagli edifici istituzionali.

Anche una sola sciarpa gialla consiste in reato.

Il pubblico ministero lo ha accusato quindi del reato di disobbedienza, che nel codice penale spagnolo è punito con fino a due anni di squalifica a esercitare un incarico pubblico.

La denuncia è partita su iniziativa di Madrid, che ha fatto appello a questo organismo per stringere la morsa una volta ancora attorno la base politica repubblicana catalana.

Nel file della procura spagnola si afferma che il presidente catalano non ha eseguito in modo “cosciente e deliberato” al mandato del JEC, mantenendo le icone dell’indipendenza “in numerose sedi e istituzioni pubbliche”.

Il presidente Torra ha rilanciato che sarà: “sempre fermo nella difesa dei diritti civili, sociali e nazionali”.

“La libertà di espressione è un baluardo della democrazia”

“Non dobbiamo difenderci da nulla ma accusiamo lo Stato spagnolo della sua involuzione democratica” ha detto il presidente.

Tuttavia Torra, dopo aver ignorato in due occasioni le raccomandazioni della giunta elettorale, richiese l’opinione difensore civico catalano, che però ha coinciso con la posizione della convenienza di eliminare i simboli degli spazi pubblici. L’ultima mossa separatista consisteva nel cambiare i poster dei politici catalani imprigionati con un nastro giallo; poi per un altro con le stesse dimensioni e un messaggio e infine sono stati sostituiti con un nastro bianco incrociato da una striscia rossa – una bocca tappata – gesto che il JEC ha descritto come una “beffa”.

Intanto il JEC sta tentando di estendere i suoi tentacoli anche fuori dal territorio spagnolo, e poco ffa ha esortato il presidente della Generalitat, Quim Torra, a rimuovere il nastro giallo che si trova sulla facciata della delegazione governativa a Londra. La decisione della commissione elettorale risponde alla denuncia presentata dal Ciudadanos, che continua la sua particolare crociata contro i fiocchi gialli indipendentisti.

Il consiglio, riunitosi questa mattina a Madrid, comprende che l’edificio britannico rientra nel quadro degli accordi adottati su questo punto e insiste sul requisito della neutralità da parte dei poteri pubblici durante il periodo elettorale dentro e fuori la Catalogna.

 

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