Distretto Nord

Al via i colloqui per ripristinare il governo nordirlandese a Stormont

I governi britannico e irlandese avviano una nuova serie di colloqui volti a ripristinare la condivisione del potere in Irlanda del Nord. Il segretario di stato di Londra nelle Sei Contee, Karen Bradley, e il ministro degli esteri irlandese, Simon Coveney, incontreranno domani i leader dei cinque principali partiti politici a Belfast per cercare di trovare una soluzione all’impasse per riavviare l’Assemblea semi-autonoma di Stormont. L’obiettivo sarà quello di stringere un accordo tra lo Sinn Féin e il partito democratico unionista (DUP), che hanno consolidato le loro posizioni come voci dominanti del nazionalismo e dell’unionismo nelle elezioni locali della scorsa settimana.
Il power-sharing dell’esecutivo di Stormont è crollato a gennaio 2017 principalmente a causa dell’annosa faccenda dell’Irish Language Act, lasciando un vuoto politico che è durato due anni nonostante la Brexit abbia sollevato importanti domande sul futuro dell’Irlanda del Nord. Entrambi i governi  hanno espresso la speranza che intensivi negoziati porteranno progressi entro poche settimane. Ci si aspetta che i colloqui si concentrino sulla lingua irlandese, sul matrimonio tra persone dello stesso sesso, sull’aborto e sull’eredità dei Troubles – questioni polarizzanti che hanno tormentato i rapporti tra il DUP e lo Sinn Féin. Il taoiseach, im primo ministo irlandese, Leo Varadkar, ha esortato entrambe le parti ad essere “generose” e a fare “concessioni”. Tuttavia, Arlene Foster e Mary Lou McDonald, rispettivamente i leader del DUP e Sinn Féin, hanno ribadito posizioni radicali e mostrato poco appetito un compromesso, frenando le speranze di ogni svolta. Westminster e Dublino hanno chiamato i colloqui in risposta all’uccisione di Lyra McKee, morta durante gli scontri tra i reparti antisommossa della polizia nordirlandesi e i giovani repubblicani del distretto di Creggan a Derry. Al suo funerale si e’ elevata una standing ovation quando padre Martin Magill ha esortato i politici “in nome di Dio” a lavorare insieme per sistemare la politica infranta dell’Irlanda del Nord.
Le elezioni locali hanno amplificato le richieste di movimento a Stormont. Il partito centrista dell’Alleanza (Alliance) ha più che raddoppiato la sua quota di voti rispetto alle elezioni locali del 2014, fino all’11,5%, aumentando il numero dei suoi consiglieri da 32 a 52. Anche i Verdi, il gruppo di sinistra People Before Profit e gli indipendenti hanno ottenuto incrementi nei seggi. La gente voleva un’alternativa alla politica “tribale” delle urne, ha spiegato Naomi Long, la leader dell’Alleanza. Tuttavia, il DUP e lo Sinn Féin sono rimasti i partiti di riferimento, catalizzando rispettivamente il 24,1% e il 23,2% dei voti, in modo del tutto simile ai numeri del 2014. Anche il calendario politico complicherà i colloqui. I partiti della provincia britannica si stanno mobilitando per le elezioni del Parlamento europeo del 23 maggio e tutte le parti sono coinvolte nella larga discussione sulla Brexit a Westminster.

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