Distretto Nord

Ancora una notte di violenza in Irlanda del Nord

La violenza scoppia di nuovo nelle strade dell’Irlanda del Nord nonostante gli appelli alla calma.
Auto sono state incendiate a Sperrin Park nella zona del Waterside a Derry, mentre ci sono state segnalazioni di violenti scontri anche a Carrickfergus e Ballymena. Entrambe le località sono state teatro di violenze e disordini tra le comunità lealiste negli ultimi giorni. In precedenza, la PSNI aveva fatto appello ai leader della comunità per porre fine agli scontri che hanno avuto luogo durante gran parte dell’ultima settimana, principalmente nel quartiere lealista di Tullyally a Derry. Per tutto il pomeriggio di lunedì, gruppi lealisti mascherati hanno marciato, inquadrati, per le strade delle città della provincia britannica, tra cui Portadown, Ballymena e Markethill e in altri distretti del mid-Ulster. La PSNI sta indagando su queste parate – nonostante le proteste unioniste che accusano i vertici della polizia di aver avuto un atteggiamento diverso nella tolleranza dei funerali repubblicani – che sembra non siano state notificate alla Parades Commission, l’organo di controllo sulle kermesse orangiste stabilito nel 1998 con il Good Friday Agreement. Gli eventi di oggi si sommano ad una settimana turbolenta per la tenuta stessa del processo di pace nordirlandese, quando le tensioni lealiste sono sfociate, dopo due mesi di avvertimenti, nella violenza. Nel pomeriggio di sabato, membri della brigata del South East Antrim dell’UDA hanno avvertito i proprietari di imprese di chiudere presto i loro locali o di rischiare di essere attaccati prima di una settimana di violenza attentamente pianificata. Si è capito che gli elementi della formazione paramilitare lealista hanno visitato le imprese dell’area di Newtownabbey, a nord di Belfast, per consegnare l’ultimatum che una settimana di rivolta sta per avere luogo e avrebbe il suo culmine con il blocco dell’accesso al porto di Larne il prossimo venerdì, hanno detto a LET fonti lealiste. Una strategia diretta a contrastare un confine, quello marittimo, percepito come “illegale” dal lealismo nordirlandese, che costringerebbe Londra ad invocare l’articolo 16, sulla base della sicurezza nazionale (meccanismo previsto dall’articolo) e abolire unilateralmente il protocollo.

 

 

 

 

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