Distretto Nord

Arm na Poblachta rivendica la responsabilità dell’attentato di Derry

Il gruppo paramilitare repubblicano noto come Arm na Poblachta (ANP) ha rivendicato la responsabilità di aver costretto un autista di consegne a portare una bomba in una stazione di polizia di Derry all’inizio del mese. In una dichiarazione rilasciata all’Irish News, il gruppo ha affermato che l’ordigno artigianale era stato lasciato con un timer di 60 minuti. L’allarme è stato lanciato dopo che, domenica 20 novembre, tre uomini a volto coperto hanno sequestrato l’autista sotto la minaccia di una pistola nella zona di Curryneirin, nel Waterside, e gli hanno ordinato di portare la Ford Mondeo a una stazione della PSNI. Dopo aver inizialmente dichiarato che l’allarme era un “elaborato scherzo, pensato per sembrare un’autobomba”, la polizia ha poi affermato che l’oggetto recuperato era “un ordigno esplosivo utilizzabile”. Un allarme di sicurezza collegato ha causato disagi diffusi e diverse persone sono state costrette a evacuare le loro case, mentre due scuole vicine sono state costrette a chiudere per un giorno. In una dichiarazione che utilizza una parola in codice riconosciuta, l’ANP ha affermato che il corriere lavorava per una società di fast food che serve “le forze della corona” e per questo è stato preso di mira. L’allarme di Waterside è avvenuto pochi giorni dopo che la Nuova IRA ha lanciato un ordigno esplosivo improvvisato (IED) contro un’auto della PSNI a Strabane. Due poliziotti non sono stati feriti, ma si dice che siano rimasti scossi dall’attacco. L’ANP ha anche affermato di aver compiuto un altro attacco contro la polizia britannica nella stessa città della contea di Tyrone in ottobre. Il gruppo ha affermato che un ordigno esplosivo improvvisato è stato lanciato contro un’auto della PSNI nella zona di Innisfree Gardens, colpendo il veicolo. Una portavoce della PSNI ha dichiarato ieri sera che “la polizia ha ricevuto una segnalazione di un ordigno sospetto lasciato” nella zona sabato 15 ottobre.

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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