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Backstop-Brexit: Barnier garantisce sulla compattezza dei 27. “L’Irlanda ha tutto il nostro sostegno”

Il capo negoziatore dell’Unione europea per la Brexit, Michel Barnier, ha dichiarato oggi a Dublino che l’Irlanda ha il “totale sostegno” di Bruxelles e ha sottolineato che tutti i partner della comunità “rimangono uniti” su questa posizione e agiranno in modo compatto.

Le dichiarazioni di Barnier arrivano dopo aver incontrato ieri il primo ministro irlandese Leo Varadkar, a meno di 48 ore dall’avvio del summit europeo, in cui il blocco prenderà in considerazione l’idea di concedere a Londra un’estensione sull’uscita del Regno Unito dalla UE I 27 paesi che rimarranno nel club dopo la Brexit, approveranno mercoledì la possibilità, quindi, di ritardare questo processo di divorzio oltre la data fissata del 12 aprile, una decisione però che deve essere, appunto, unanime.

“Una cosa è certa, qualunque cosa accada, l’UE sarà con l’Irlanda, tu hai tutto il nostro sostegno”, ha detto Barnier in una conferenza stampa congiunta con il Taoiseach Varadkar, che ha già ottenuto garanzie simili la scorsa settimana nei suoi incontri con il cancelliere tedesco, Angela Merkel e il presidente francese Emmanuel Macron. Il leader delle ex blueshirts, il Fine Gael, irlandesi ha ribadito “improbabilità’” che uno dei paesi membri respinga la richiesta di estensione di Londra, sebbene abbia specificato che l’Esecutivo britannico deve presentare un piano d’azione dettagliato. Il primo ministro del Regno Unito, il conservatore Theresa May, ha richiesto un’estensione fino al 30 giugno, anche se alcuni partner, tra cui l’Irlanda, preferiscono un’estensione fino a un anno. Con questo tempo, ha aggiunto il premier, si potrebbe progettare con l’opposizione una road-map che gli consenta di ratificare l’accordo di uscita concordato con Bruxelles a novembre; documento che annoverava il Backstop per l’Ulster ma che è stato respinto dal Parlamento in tre occasioni, a causa principalmente della salvaguardia dei confini tra le due Irlanda e la messa in discussione della tenuta del processo di pace nella provincia britannica. In linea con la posizione di Berlino, Varadkar si è detto contrario ad una breve estensione perché, questo, ha spiegato, potrebbe creare “più indecisione e incertezza”, mentre la flessibilità dei tempi consentirebbe al primo ministro britannico, Theresa May, di negoziare con i laburisti un accordo che abbia un robusto supporto trasversale a Westminster.

Parigi, d’altra parte, sembra optare per una breve proroga, solo poche settimane, nel caso in cui le proposte di Londra al vertice di mercoledì non siano convincenti, il che potrebbe concludersi con un brusco divorzio prima dell’estate, secondo gli osservatori In questo scenario di brexit selvaggio, Barnier ha ricordato oggi che i 27 concordano sul fatto che il Backstop per le Sei Contee è “l’unica soluzione” per evitare una cortina di ferro tra l’Irlanda e la provincia britannica dell’Irlanda del Nord. Il negoziatore della comunità ha insistito sul fatto che il governo di Dublino ha il “pieno sostegno” dei suoi partner a questo proposito, riconoscendo che questo meccanismo di sicurezza (“backstop” in inglese) è fondamentale per proteggere l’economia di tutta l’isola, altamente interconnessa, e soprattutto, come dicevamo, il processo di pace.  Pertanto, il politico francese ha avvertito che in caso di divorzio senza Backstop, Londra e Bruxelles non aprirebbero i negoziati sulle loro future relazioni commerciali se il Rubicone del confine irlandese non fosse risolto prima. A suo avviso, è possibile raggiungere un accordo che protegga l’accordo di pace del Venerdì santo (1998), le strutture di cooperazione tra il nord e il sud dell’isola e, allo stesso tempo, “l’integrità del mercato unico”, sebbene senza alterare il contenuto dell’accordo di uscita che rimane ancora valido.  La suddetta tutela prevede che il Regno Unito rimanga nell’unione doganale e che anche l’Irlanda del Nord sia allineata con alcune regole del mercato unico fino a quando non si stabilirà una nuova relazione commerciale tra le due parti, un processo che può durare anni. Di conseguenza, l’ala più euroscettica dei conservatori e del Partito democratico unionista dell’Irlanda del Nord (DUP), partner del governo Tory di May, avverte che questo meccanismo mette in pericolo l’integrità territoriale ed economica dell’intero paese.  D’altronde, le incognite derivanti dalla reazione delle formazioni paramilitari lealiste e delle formazioni nella costellazione dell’estrema destra inglese, nel caso di via libera al Backstop, è uno degli aspetti che le agenzie d’intelligence britanniche stanno valutando.

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