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Brexit: gli unionisti presentano i titoli di coda. Inesorabile ultimo ‘NO’ del DUP a Theresa May

Come previsto, gli unionisti nordirlandesi hanno rispedito al mittente il Backstop numero 7. Il DUP, infatti, non voterà l’accordo sulla Brexit del primo ministro britannico Theresa May, come negoziato nell’Unione europea (UE). L’ennesimo rifiuto lealista suona la condanna a morte dell’accordo e mette un fine alla lenta capitolazione della premier inglese.

Questo annuncio, infatti, indebolisce ulteriormente il primo ministro mentre si continua a cercare il supporto necessario per ripresentare ai deputati un testo che hanno già respinto in maniera massiccia lo scorso 15 gennaio e 12 marzo.

Il trattato di sganciamento dall’unione, alla fine di diciotto mesi di difficili negoziati, fornisce un’uscita del mercato unico e dall’unione doganale europea, e soprattutto aveva garantito un dispositivo chiamato Backstop per evitare di ripristinare un confine, che a questo punto, sembrerebbe impossibile non pattugliare con il rientro delle truppe britanniche nelle Sei Contee. O almeno nel prossimo futuro in attesa di più tecnologiche infrastrutture.

Questo meccanismo non soddisfa il DUP perché pone condizioni diverse per la provincia britannica dell’Irlanda del Nord dal resto del Regno Unito.

Dal referendum in cui il 52% dei britannici ha votato a favore della Brexit, il paese avrebbe dovuto lasciare il blocco dopo domani venerdì 29 marzo. Ma data l’impossibilità di approvare l’accordo, May ha chiesto una proroga all’UE.

I 27 avevano concordato quindi nuove condizioni la scorsa settimana: la Brexit potrà essere rinviata al 22 maggio solo ed esclusivamente se il parlamento approverà l’accordo entro questa settimana, altrimenti il Regno Unito dovrà presentare una soluzione alternativa ma prima del 12 aprile per evitare un divorzio netto e brutale.

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