La polizia nordirlandese (PSNI) sta indagando sui graffiti dipinti sul muro vicino al porto di Larne, che recitano “Tutto il personale del posto di frontiera è un bersaglio”. Larne è un porto sulla costa orientale della contea di Antrim, a nord di Belfast. I graffiti sono stati condannati da politici di tutto lo spettro politico. L’unionista del DUP Gordon Lyons ha dichiarato: “Un atto dhe deve essere condannato nei termini più forti possibili. Non c’è posto per questo tipo di linguaggio minaccioso che risale ai giorni in cui altri funzionari pubblici e membri delle forze di sicurezza furono presi di mira”.
“Come molti, riconosco l’impatto enormemente dannoso che il protocollo(Brexit) avrà sull’Irlanda del Nord, le sue imprese, sul lavoro e sui consumatori. Tuttavia, semplicemente non ci sono scuse per rispondere in questo modo e prendere di mira le persone perché stanno facendo il loro lavoro “.
Il consigliere del partito dell’Alleanza Danny Donnelly ha dichiarato: “Indipendentemente dalle opinioni sul confine del Mare d’Irlanda, le minacce contro le persone che lavorano lì sono totalmente inaccettabili e dovrebbero essere condannate da tutti”. Funzionari del PCS e rappresentanti locali indagheranno se vengono messe in atto adeguate misure di sicurezza aggiuntive per proteggere i membri che lavorano nell’area, in particolare nel Ministero degli Interni e nell’HMRC. Il segretario generale del PCS Mark Serwotka ha detto: “Nessun lavoratore dovrebbe essere minacciato o preso di mira per svolgere il proprio lavoro. Non c’è posto per questo tipo di intimidazione settaria nella nostra società. La salute e la sicurezza dei nostri membri sono di primaria importanza”.
Intanto, i gruppi lealisti hanno tenuto colloqui con l’Ufficio dell’Irlanda del Nord (NIO) proprio sul confine del Mare d’Irlanda e su qualsiasi minaccia che possa rappresentare per l’Unione. L’incontro di 90 minuti è stato descritto come “schietto e incisivo”, con quattro funzionari del NIO che hanno parlato della “rabbia nelle strade” nelle aree lealiste. La delegazione del Loyalist Communities Council (LCC) comprendeva Winston Irvine, Jimmy Birch, Robert Williamson e David Campbell. La LCC è un’organizzazione di copertura che rappresenta le formazioni paramilitari lealiste tra cui UVF, UDA e Red Hand Commando. La LCC ha detto di essere stata “informata sull’attuazione del protocollo dell’Irlanda del Nord” dal segretario permanente del NIO Madeleine Alessandri e da altri tre funzionari. Il NIO non ha risposto a una richiesta di commento sull’incontro, avvenuto tramite Zoom a causa della pandemia di coronavirus. Al termine, Williamson ha dichiarato: “È stato un incontro schietto e incisivo. Le persone esprimevano le loro idee. Era importante che al NIO venisse descritto il sentimento della classe operaia nell’enclave lealista. C’è molta paura che la nostra identità venga diluita. Ci sono preoccupazioni per gli scaffali vuoti dei supermercati e per i camion in coda ai porti dei traghetti”.
La LCC ha affermato che il governo deve agire “per garantire che non vi sia alcuna diminuzione effettiva o percepita nella posizione costituzionale dell’Irlanda del Nord”. La delegazione ha anche detto che i loro diritti devono essere protetti dall’accordo del Venerdì Santo. “I politici unionisti sono stati lenti a farlo. L’accordo del Venerdì Santo non dovrebbe essere un documento verde (nazionalista cattolico). Ci sono un milione di unionisti in Irlanda del Nord e l’accordo è lì anche per proteggerci”, ha spiegato Williamson. Sulla questione del confine con il Mare d’Irlanda, la LCC ha esortato i lealisti a “mantenere la calma durante questa fase di transizione”. Ma ha anche avvertito il NIO che avrebbe “monitorato” il trattamento dei cittadini dell’Irlanda del Nord secondo la nuova ottica e, “se necessario”, avrebbe “preso in considerazione la sponsorizzazione di un’azione legale per proteggere la posizione degli unionisti”.
La LCC ha anche chiesto al NIO di garantire che il nuovo presidente degli Stati Uniti Joe Biden “sia stato informato sulla necessità di imparzialità e rispetto per la posizione di maggioranza unionista in Irlanda del Nord quando si tratta di affrontare le questioni NI-USA”.
S.B.
