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Derry in mostra: al via le commemorazioni del cinquantesimo anniversario della ‘Battaglia del Bogside’

La mostra si svolgerà dal 4 all'8 agosto nella Guildhall prima di trasferirsi nella sua sede permanente nel Free Derry Museum

Le storie di 50 persone che hanno vissuto tre giorni di intensi disordini a Derry nell’agosto del 1969 sono parte delle commemorazioni per il 50 ° anniversario della Battaglia del Bogside.

La mostra si svolgerà dal 4 all’8 agosto nella Guildhall prima di trasferirsi nella sua sede permanente nel Free Derry Museum. Maeve McLaughlin, membro del Bloody Sunday Trust e organizzatore della commemorazione, ha detto che la mostra racconta la storia di 50 persone comuni che erano presenti durante questo straordinario periodo nella storia di Derry.

Ha detto: “La battaglia del Bogside è stata significativa nonchè un punto di svolta, è stato un fattore scatenante per l’esercito britannico dislocato nell’area.” ll Bloody Sunday Trust ha pensato che fosse importante riconoscere il ruolo di queste persone e delle storie che hanno da raccontare.

“Queste sono le storie di persone che hanno costruito le barricate, si sono occupate dei feriti e di coloro che sono rimasti a casa. Tra coloro che hanno contribuito alla mostra c’è Jimmy Toye che, ragazzo di 16 anni all’epoca, era tra coloro che stavano sulle barricate. “Sono sempre stato politicamente consapevole anche quando avevo 16 anni, quindi ho capito perfettamente quanto fosse straordinario. Sono stato a Rossville Street ogni giorno sulle barricate lanciando pietre, ma ricordo chiaramente il giorno in cui i soldati arrivarono a William Street, era la prima volta che vedevo un soldato. Ci consideravano il nemico ed era così che siamo stati trattati, ma, guardando indietro, è difficile credere che siamo passati indenni attraverso quei tempi”.

Come madre di otto figli, inclusa una figlia neonata, Mary Nelis non fu direttamente coinvolta nella battaglia del Bogside, ma stava ancora combattendo per migliorare le condizioni di vita delle persone presenti. Ha ricordato che “c’era una tale tensione nell’aria durante la battaglia del Bogside: era irreale e in quel momento vivevo a Creggan, dove ero stata coinvolta in un’associazione della comunità, che era il preludio al movimento dei diritti civili.

“Le circostanze in cui vivi dettano l’evoluzione delle persone, e la Battaglia di Bogside fu parte di questo”.

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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