Distretto Nord

Hutchinson, PUP/UVF: possibile accordo del DUP “invendibile ai lealisti”

Il presidente del Partito Unionista Progressista, considerato la vetrina politica della formazione paramilitare Ulster Volunteer Force, Billy Hutchinson, ha dichiarato che qualsiasi accordo sul Windsor Framework che apporti solo “cambiamenti cosmetici” agli accordi di protocollo sulla Brexit sarebbe invendibile per l’elettorato lealista. L’ex prigioniero della UVF, che è stato membro del team negoziale lealista durante i colloqui di pace del 1998, ha dichiarato: “Nei prossimi giorni e settimane, il lealismo avrà un ruolo da giocare”.

“A differenza del 1998, non sarà un ruolo interno ai colloqui, ma comunque la voce lealista è importante e non ho dubbi che ci sarà uno sforzo per convincere il lealismo ad adottare una posizione favorevole all’accordo proposto”. L’intervento di Hutchinson giunge mentre in sale e centri comunitari di tutta l’Irlanda del Nord si stanno raccogliendo lettere firmate da membri dell’enclave lealista che esortano il DUP a mantenere il boicottaggio di Stormont. I modelli di lettere titolati dal mantra “Keep Your Word” – mantieni la promessa – sono stati prodotti dal gruppo di difesa lealista Let’s Talk Loyalism nell’ambito della campagna contro gli accordi commerciali post-Brexit. Stacey Graham, un’operatrice della comunità dell’area di Shankill a Belfast e membro di Let’s Talk Loyalism, ha dichiarato di aver firmato la lettera per “far capire al DUP che abbiamo bisogno di una posizione forte e unitaria per far passare il messaggio che l’unionismo e il lealismo chiedono la rimozione del confine con il Mare d’Irlanda e non si accontenteranno con niente di meno”. Let’s Talk Loyalism ha insistito sul fatto che il boicottaggio dovrebbe essere revocato solo una volta rimosse tutte le barriere economiche create dal Protocollo NI della Brexit e dal successivo Windsor Framework. La nota lealista ha dichiarato: “Al DUP sono stati concessi ulteriori voti, compreso il mio, a condizione che il partito rimanga fuori dal governo fino a quando non verrà affrontato il protocollo. Scostarsi da questa condizione significherebbe tradire la fiducia del popolo unionista”. E ha aggiunto: “Il messaggio, per me, è chiaro: restare fuori da Stormont fino a quando non sarà raggiunta una soluzione. Ne va dell’Unione e del benessere economico dell’Irlanda del Nord. Qualsiasi cosa di meno sarebbe non solo un disservizio per i loro elettori, ma [anche] un grave passo falso nella storia della nostra amata Irlanda del Nord e del suo posto all’interno dell’Unione”.

È sempre più probabile che il DUP si stia preparando a prendere una decisione definitiva sulle misure proposte dal governo in merito al Windsor Framework. Si pensa che il leader del partito Sir Jeffrey Donaldson si sia assicurato una stretta maggioranza tra i 12 membri del DUP che aprirà la porta a un ritorno alla condivisione del potere. Il disegno di legge sull’Irlanda del Nord (formazione dell’esecutivo), che dovrebbe ricevere l’assenso reale entro la fine della settimana, dà al Segretario per l’Irlanda del Nord Chris Heaton-Harris solo due settimane per garantire un accordo prima di essere obbligato per legge a indire le elezioni o a mettere in atto misure di governance di emergenza. Tuttavia, Billy Hutchinson ha aggiunto che tutti coloro che ora sostengono l’accordo “dovrebbero essere in grado di mettere per iscritto la loro posizione”. Ha anche detto che Jeffrey Donaldson dovrebbe commissionare una valutazione legale dell’attuale accordo all’ex procuratore generale John Larkin o a qualcuno di pari livello. “Che tutte le parti pubblichino le loro argomentazioni in modo dettagliato”, ha detto.

“Non ci dovrebbe essere alcuno sforzo per eludere il controllo e il dibattito pubblico, e tutti coloro che si sentono fortemente coinvolti hanno l’obbligo di fare la loro parte nel dibattito. Il consiglio che mi sento di dare, per esperienza personale, è che i lealisti dovrebbero chiedere a Sir Jeffrey Donaldson di commissionare e pubblicare un parere legale di John Larkin KC, o di qualcuno di pari livello, che stabilisca in modo chiaro e inequivocabile se [o meno] ciò che viene proposto ripristina gli Atti dell’Unione e rimuove il confine con il Mare d’Irlanda. Se non ci sarà un parere legale di questo tipo, allora questo dovrebbe davvero fornire una risposta completa”.

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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