Distretto Nord

Il ministro degli Esteri irlandese Simon Coveney “in parte responsabile del gelo con gli unionisti”

Il Ministro degli Esteri irlandese Simon Coveney dovrebbe riconoscere di essere uno dei motivi per cui le relazioni tra la Repubblica e gli unionisti sono a un punto morto, ha dichiarato ieri sera un noto attivista per la pace nato a Dublino

 

Il reverendo Chris Hudson, che ha agito come inviato segreto tra il governo irlandese e i lealisti nel periodo precedente ai cessate il fuoco del 1994, ha detto che l’atteggiamento di Coveney nei confronti degli unionisti, in particolare del DUP, è un fattore chiave nel deterioramento delle relazioni tra Dublino e la comunità pro-unione in Irlanda del Nord.

Il dottor Hudson ha inoltre affermato che la presenza del DUP nelle istituzioni di condivisione del potere a Stormont è per lui necessaria oggi come lo era la necessità di far rientrare lo Sinn Fein dal freddo politico nei primi anni Novanta.

L’ex ministro unitariano ha dichiarato: “Dopo il Protocol Bill del governo britannico, ministri irlandesi come Simon Coveney hanno parlato molto del fatto che le relazioni anglo-irlandesi hanno raggiunto un punto molto basso. Ma io sostengo che anche le relazioni tra tutti i settori dell’unionismo e questo governo irlandese sono a uno dei punti più bassi che ho visto in oltre 30 anni di lavoro per costruire relazioni tra unionisti e lealisti con le successive amministrazioni di Dublino”.

“E sarebbe importante che Simon Coveney riconoscesse che alcune delle cose sprezzanti che dice sulle preoccupazioni degli unionisti riguardo al protocollo sono parte della ragione del deterioramento delle relazioni”.

L’ex intermediario, che dal 1993 in poi ha passato i messaggi dal governo di Albert Reynolds alla leadership della storica formazione lealista UVF e viceversa, ha continuato: “Ricordo che il consigliere del Partito Laburista Irlandese Fergus Finlay affermò che i colloqui tra tutti i partiti in Irlanda del Nord non sarebbero valsi un centesimo se lo Sinn Fein non vi avesse partecipato. Ricordo che all’epoca ero d’accordo con Fergus che era l’unico approccio realistico.

“Ora, nel 2022, dico che Stormont non varrà un centesimo a meno che il DUP non sia a bordo e questo potrà accadere solo se i loro timori e quelli delle persone che rappresentano riguardo al protocollo saranno affrontati in modo adeguato. Per questo Simon Coveney e gli altri ministri irlandesi dovrebbero ascoltarli invece di far loro la predica”.

Nel frattempo, l’attivista lealista Jamie Bryson ha dichiarato di non ricordare un momento in cui il governo irlandese abbia mostrato “un disprezzo così viscerale” nei confronti della comunità unionista.

Bryson ha dichiarato: “È quasi come se il nazionalismo e l’aggressivo governo irlandese non riuscissero a capire che noi fastidiosi unionisti ci siamo svegliati dal nostro sonno”.

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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