Distretto Nord

Il repubblicano ‘Mooch’ Blair, coinvolto in un’operazione dell’MI5 contro l’IRA, sarà liberato per partecipare al funerale senza manette

 

Un noto veterano repubblicano ha vinto una battaglia legale per poter uscire di prigione senza manette per un funerale di famiglia. Patrick “Mooch” Blair ha avviato un procedimento d’urgenza per i termini di rilascio temporaneo a scopo compassionevole che gli erano stati imposti. Ma in seguito all’udienza tenutasi oggi presso l’Alta Corte, i capi del Servizio Penitenziario hanno riconsiderato la condizione di dover rimanere ammanettato durante la cerimonia della vigilia di Natale al Roselawn Crematorium di Belfast. È emerso inoltre che Blair è stato rilasciato per motivi di compassione tre volte da quando è stato incarcerato. Il 67enne, di Lissara Heights a Warrenpoint, Co Down, sta scontando una pena di cinque anni dopo essere stato catturato in un’operazione di sorveglianza che aveva come obiettivo l’IRA. L’operazione dell’MI5 era incentrata su incontri in una casa di Newry nel 2014. Gli avvocati di Blair hanno affermato che l’obbligo di indossare le manette per il funerale del cognato era illegale e irrazionale. “È in grado di dimostrare di aver rispettato tutte le condizioni in tre diverse occasioni senza alcun incidente”, è stato dichiarato. Durante il procedimento, la Lady Chief Justice, Dame Siobhan Keegan, ha indicato che la decisione contestata dovrebbe essere riconsiderata. È stato poi confermato che Blair sarà temporaneamente rilasciato per un periodo di quattro ore sabato, senza dover rimanere in manette. Dovrà essere accompagnato dal suo avvocato Gavin Booth o da un altro rappresentante dello studio legale Phoenix. Blair dovrà inoltre attenersi a una serie di altre condizioni, tra cui il divieto di bere alcolici e il divieto assoluto di utilizzare i social media o di avere contatti con i media.

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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