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Inchiesta di Ballymurphy: Gerry Adams ribadisce nuovamente di “non essere mai stato membro IRA”

Gerry Adams ha nuovamente negato di essere mai stato un membro dell’IRA, ma ha aggiunto che non si dissocerà mai dall’organizzazione.

L’ex presidente dello Sinn Féin ha testimoniato nel corso della nuova indagine sull’omicidio a sangue freddo di 10 persone nel quartiere di Ballymurphy nel 1971.

L’azione dell’esercito britannico, conosciuta come il “massacro di Ballymurphy”, iniziò il 9 agosto 1971 con l’invasione della roccaforte repubblicana per compiere l’arresto di presunti membri dell’IRA dopo l’approvazione della politica di internamento senza processo.

Tra il 9 e l’11 agosto furono uccisi 10 civili, tra cui un prete e la madre di otto figli. Adesso presso la Belfast Coroner’s Court una nuova inchiesta per capire come si svolsero i fatti.

Le voci che parlavano della presenza di uomini armati dell’IRA è stata ampiamente contrastata nel corso delle udienze.

David Hegarty, consulente per il coroner Siobhan Keegan, ha domandato a Gerry Adams, adesso parlamentare per Louth al parlamento di Dublino, se fosse un membro senior dell’IRA nel quartiere all’epoca dei fatti.

Adams ha risposto: “Non ero membro dell’IRA; non mi sono mai dissociato dall’IRA e non lo farò fino al giorno della mia morte.

“Comprendo che le vittime dell’IRA non ameranno ciò che sto dicendo… sono profondamente dispiaciuto che ci fosse una guerra”.

Ha quindi elogiato la “maturità dell’IRA” per aver “abbracciato il processo di pace” ed essere “scomparsa”.

L’avvocato del ministero della Difesa ha pressato Adams, suggerendo che avesse giurato fedeltà alla Compagnia D dell’IRA nel 1966.

“Non è corretto” ha ribattuto Adams.

L’avvocato ha continuato ad incalzare Adams, dicendo che era comandante dell’IRA nell’area di Ballymurphy nel novembre 1969.

“Non è corretto” ha risposto nuovamente Adams. “Ho già risposto in maniera esaustiva quando il signor Hegarty mi fece la stessa domanda”.

Poco prima, durante l’udienza, Adams ha spiegato come, durante la fine degli anni Sessanta, venne coinvolto nel movimento repubblicano, descrivendosi come un “organizzatore” e membro dello Sinn Féin.

Adams ha detto che nel 1969 si trovava nella minoranza perché non era stato coinvolto nell’ala militare del repubblicanesimo.

“Ho avuto la particolarità di essere stato attivo dalla metà degli anni ’60 e di essere stato coinvolto nelle agitazioni. Ho continuato con queste”, ha spiegato in udienza.

“La tendenza militare all’interno del repubblicanesimo era quella dominante”.

Ha descritto Ballymurphy nel 1971 come oggetto di “una pesante e aggressiva occupazione” da parte dell’esercito britannico, che usava molto frequentemente gas lacrimogeni e proiettili di gomma contro i residenti.

“Il governo britannico ha optato per l’opzione militare e ha rinnegato le sue responsabilità politiche, consegnandole ai generali”, ha detto.

“I generali facevano ciò che fanno i generali: ai singoli soldati veniva ordinato di pacificare, sottomettere e uccidere il nemico, e in questo caso il nemico era la brava gente di Ballymurphy.

“Non sorprende che i Provisional IRA abbiano avuto una rapida parabola ascendente”.

Gerry Adams ha dichiarato di non aver assistito a nessuna delle morti, nonostante la sua casa fosse a Divismore Park.

Ha detto che in quel momento raramente dormiva nella sua abitazione dopo che uomini a volto coperto lo avevano cercato, mentre invece si trovava da un amico nella vicina Springhill Crescent.

Adams ha detto che suo padre e suo fratello Liam vennero internati il ​​9 agosto e che i soldati stavano cercando anche lui.

Alla domanda se l’IRA abbia attaccato l’esercito il 9 agosto, Adams ha dichiarato di non avere una conoscenza diretta delle azioni dei Provisional IRA, ma avrebbe appreso che il gruppo armato repubblicano aveva deciso di non scatenare conflitti a fuoco con i soldati britannici.

Ha detto che nella zona si era sparsa la voce che un uomo armato dell’Official IRA aveva sparato contro la Henry Taggart Memorial Hall, dove si trovava l’esercito britannico, ma ha aggiunto che “le voci di quartiere” (bush telegraph, ossia il “telegrafo dei cespugli”) a quei tempi “a volte erano accurate e talvolta imprecise”.

Ha detto che fu una “decisione sensata” da parte dei Provisional IRA quella di non “confrontarsi con l’esercito britannico”, per “la sicurezza della comunità e la sicurezza dei volontari”.

L’inchiesta continua.

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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