Distretto Nord

La tanto attesa dichiarazione sui negoziati per il Protocollo UE-Regno Unito è composta da tre righe

La Gran Bretagna e l'Unione Europea hanno concordato di continuare il "lavoro di definizione" per risolvere la controversia sul Protocollo per l'Irlanda del Nord post-Brexit, dato che nonostante i colloqui sono rimaste delle lacune nelle loro posizioni

 

In vista dell’incontro virtuale di lunedì, si era ipotizzato che le due parti si stessero avvicinando a una svolta, ma Downing Street ha dichiarato che ci sono “ancora delle lacune”. Dopo l’incontro di oggi tra Regno Unito e Unione Europea, è stata rilasciata una dichiarazione congiunta composta da soli tre paragrafi.

La dichiarazione è stata redatta in tre paragrafi.

Il vicepresidente della Commissione europea Maroš Šefčovič, il ministro degli Esteri britannico James Cleverly e il ministro dell’Irlanda del Nord Chris Heaton-Harris si sono incontrati oggi in videoconferenza per discutere dei lavori relativi al Protocollo sull’Irlanda/Irlanda del Nord dopo il loro ultimo incontro del 9 gennaio.

Le due parti hanno discusso la serie di sfide esistenti negli ultimi due anni e la necessità di trovare insieme soluzioni per affrontare in modo esaustivo le preoccupazioni reali di tutte le comunità dell’Irlanda del Nord e proteggere sia il posto dell’Irlanda del Nord nel mercato interno del Regno Unito che l’integrità del mercato unico dell’UE.

Hanno convenuto che il lavoro di individuazione di potenziali soluzioni deve continuare in uno spirito costruttivo e collaborativo, tenendo conto degli interessi legittimi di ciascuno.

Il leader del DUP, Sir Jeffrey Donaldson, ha dichiarato di ritenere che Bruxelles e Londra non siano vicine ad un accordo, definendo “significativa” la differenza di vedute.

Dopo i colloqui, ai quali si è unito il Segretario per l’Irlanda del Nord Chris Heaton-Harris, Cleverly e Sefcovic hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in cui affermano di aver discusso una “serie di sfide esistenti”.

“Abbiamo concordato che il lavoro di individuazione di potenziali soluzioni deve continuare in uno spirito costruttivo e collaborativo, tenendo conto degli interessi legittimi di ciascuno”, hanno dichiarato.

I funzionari non hanno potuto confermare la programmazione di un altro incontro, ma ne prevedono uno a breve. Non hanno detto se i colloqui entreranno in una fase più intensa.

Il ministro degli Esteri irlandese Micheal Martin ha accolto con favore il “continuo impegno positivo”, affermando che le due parti stanno lavorando “insieme in modo costruttivo per trovare soluzioni comuni”.

La scorsa settimana è stato annunciato il raggiungimento di un accordo sulla condivisione di dati in tempo reale sulle merci che viaggiano dalla Gran Bretagna all’Irlanda del Nord, considerato un passo avanti verso una risoluzione globale.

Da quando Rishi Sunak è diventato premier, l’attenzione per la controversa legge sul Protocollo dell’Irlanda del Nord, che potrebbe infrangere il diritto internazionale annullando parti del trattato firmato dall’ex primo ministro Boris Johnson, si è fatta più silenziosa.

Ma oggi l’unionista Sir Jeffrey ha dichiarato: “Dalle nostre conversazioni con James Cleverly, mercoledì scorso, quando ha visitato Belfast, è emerso chiaramente che ci sono ancora notevoli distanze tra le due parti”.

“C’è ancora molto terreno da coprire. Non credo che siamo vicini a un accordo in questa fase. La nostra posizione rimane invariata. Dobbiamo ottenere un accordo che ripristini il posto dell’Irlanda del Nord nel Regno Unito e nel suo mercato interno”.

Prima che arrivasse la notizia della rottura dell’incontro di lunedì, il portavoce ufficiale di Sunak ha dichiarato che “ci sono ancora delle lacune nella nostra posizione che devono essere risolte per affrontare l’intera gamma di problemi creati dal protocollo”.

Il protocollo è stato concordato da Johnson in qualità di primo ministro nel 2019 come modo per superare lo stallo della Brexit.

Al fine di evitare un confine rigido in Irlanda, ha spostato i controlli e i processi doganali e di sicurezza alimentare nel Mare d’Irlanda, creando barriere economiche e amministrative sulla circolazione delle merci tra Gran Bretagna e Irlanda del Nord.

Il protocollo è fortemente osteggiato da molti unionisti e il DUP sta bloccando il funzionamento di un governo decentrato a Stormont per protestare contro gli accordi.

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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